
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 31 Gennaio 2018
Scatti di umanità in una missione
Sara Santarelli, 21 anni di Cosio, ha deciso di abbinare la sua passione per la fotografia alla solidarietà. Ha raggiunto il Bangladesh dove padre Luigi Paggi accoglie ragazze in fuga da povertà, tabù e matrimoni forzati.
Dalla Bassa Valle alla foresta del Bengala per seguire la passione per la fotografia e assecondare la spinta a fare qualcosa per gli altri. Sara Santarelli 21 anni di Cosio Valtellino da qualche giorno ha raggiunto la missione di padre Luigi Paggi, collocata nella zona a sud ovest del Bangladesh nella foresta del Bengala, dove accoglie bambine e ragazze della tribù dei Munda in fuga non solo da povertà assoluta, analfabetismo e superstizioni di ogni genere, ma anche dalla diffusa pratica dei matrimoni forzati e prematuri.
È tra queste ragazze che nella missione di padre Paggi trovano casa, cibo, cure e istruzione, che Sara trascorrerà i prossimi due mesi, vivendo e aiutando nelle attività e seguendo la sua passione per la fotografia di reportage.
«Ho frequentato il liceo artistico Ferrari di Morbegno con indirizzo grafica pubblicitaria – racconta -. Dopo la maturità ho frequentato l’accademia Mohole di Milano per approfondire la mia grande passione per la fotografia, che ora sto cercando di far diventare un lavoro, con la speranza di riuscire a realizzarmi un giorno nella fotografia di reportage».
«Dal 2017 ho deciso di iniziare a viaggiare, un grande desiderio che portavo in me da molto tempo - prosegue -. Sono stata a Cuba lo scorso anno e qualche mese dopo sono partita per la Spagna zaino in spalla per un paio di mesi, lavorando in una fattoria vicino a Valencia e successivamente esplorando l’Andalusia. La voglia di scoprire culture differenti mi ha spinto a partire per l’Indonesia dove sono rimasta per due mesi, visitando anche Malesia e Singapore».
Proprio quel viaggio asiatico ha cambiato la sua visione: «Ho sentito la necessità di rendermi utile e di fare qualcosa anche per gli altri - continua Sara -. Ho deciso quindi di unire al viaggio e alla fotografia anche una parte più umana e concreta, per mettermi in gioco in maniera più profonda per chi ha bisogno. Stavo cercando una nuova meta per i miei progetti di crescita e di fotografia».
«Parlando con un’amica mi ha raccontato di questo remoto angolo di mondo, di questo uomo coraggioso che ha deciso di donare la vita agli altri, specialmente a questo gruppo di giovani donne che hanno deciso di scappare dai matrimoni precoci e forzati per prendere in mano la loro vita, studiare ed essere libere», la sua considerazione.
«Da donna ho abbracciato nel mio piccolo questa causa, così ora mi trovo nella foresta del Bengala a Mundaland, la piccola missione abitata da padre Luigi Paggi e un gruppo di meravigliose “selvaggette”».
“Selvaggette” è il termine usato dallo stesso padre Paggi per definire le ragazze che decidono di fuggire dalle loro famiglie per evitare matrimoni forzati che spesso portano a gravidanze a 14, 15 anni e alla morte di parto per le giovani e per i loro bambini.
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