Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 03 Marzo 2017
«Sanità, nessuna sospensione ma ci saranno modifiche al Piano»
A provare a fare chiarezza nella confusione di questi giorni e alla vigilia dell’attività dell’esecutivo guidato da Maroni che da lunedì inizierà l’analisi dei Poas delle Asst lombarde (quelli delle Agenzie di tutela della salute sono già stati licenziati), è l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
«L’attenzione della Regione sulla sanità di montagna è sempre stata alta - dice l’assessore - ed è stata dimostrata in più di un’occasione. Io stesso sono venuto in provincia di Sondrio più di una volta ad ascoltare tutti coloro che mi hanno chiesto di incontrarli. Ho parlato con il sindaco di Sondalo Luigi Grassi e il comitato a favore del Morelli, ho incontrato anche il presidente della conferenza dei sindaci Alcide Molteni che ringrazio per aver raccolto e fatto sintesi delle istanze del territorio.E proprio su quelle stiamo lavorando».
A partire dal reclutamento del personale, uno dei nervi scoperti dell’intero sistema socio sanitario locale. «Da qui a qualche settimana - assicura Gallera -, dopo l’accordo con i sindacati, presenteremo il piano degli incentivi per il personale. La proposta c’è già, ma dobbiamo discuterne con i rappresentanti dei lavoratori prima di renderla ufficiale».
E poi c’è la questione del Poas in attesa di essere licenziato dall’esecutivo milanese. «Non parliamo di sospensione - ci tiene a chiarire Gallera -. Stiamo semplicemente portando avanti l’iter di approvazione che prevede l’approfondimento, laddove necessario, da parte della giunta che può chiedere modifiche all’Asst per recepire le esigenze del territorio».
Nel caso specifico saranno fatte ulteriori valutazioni sull’ospedale di Sondalo, in particolare sulla questione dello sdoppiamento della Neurochirurgia il cui primariato secondo quanto previsto dal Poas dovrebbe essere spostato a Sondrio. «Il Morelli è per noi un presidio importante - dice Gallera -, un centro di eccellenza per la neurochirurgia e la riabilitazione e non abbiamo alcuna intenzione di rinunciarvi».
Gallera parla invece di «deformazione della realtà» in merito alla vicenda di Morbegno. «Quello che stiamo facendo - ricorda l’assessore - è un Presidio ospedaliero territoriale (Pot) che risponde ai veri bisogni della gente, una popolazione che sta invecchiando e che necessita dunque di servizi mirati. Il presidio di urgenza non è niente di nuovo rispetto al passato: dal 2011, non essendoci più i servizi medici di base, il pronto soccorso non esiste più a Morbegno. È chiamato impropriamente così, ma si tratta di un punto di primo intervento». Che come tale però prevede l’apertura soltanto fino alle 20, «ma in questo caso - prosegue Gallera - l’attività proseguirà anche di notte con la presenza di un medico e di un infermiere perché vogliamo trasmettere un messaggio di tranquillità ai cittadini e con loro fare un percorso capace di intercettare i veri bisogni».
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