Rissa al Romegialli, parla il dirigente: «Il problema nasce dalla carenza di insegnanti»

Continua a far discutere il caso del docente e dello studente che hanno avuto un alterco finito in rissa all’Istituto Saraceno-Romegialli di Morbegno

Continua a far discutere il caso del docente e dello studente che hanno avuto un alterco finito male all’Istituto Saraceno-Romegialli di Morbegno. Il dirigente dell’istituto scolastico morbegnese, Antonino Costa, sottolinea, però, che nella scuola ci sono problemi ben più drammatici, come la grave carenza di insegnanti. La scuola è, dunque, sempre più precaria.

La Cisl aveva puntato il dito e aveva chiesto una riflessione sui metodi di reclutamento degli insegnanti. Secondo il segretario generale Cisl scuola Sondrio, Elisa Ripamonti i metodi attuali non funzionando e l’episodio scoppiato al Romegialli ne è la conferma. «La Cisl dovrebbe spiegarmi chiaramente come è fatta la scuola e come funziona – ha tuonato il dirigente Costa -. Mi dovrebbe dire come mi dovrei comportare con un docente che, appena arrivato nel mio istituto, manifesta disagi e ha difficoltà a padroneggiare la materia. Come faccio ad accogliere questa persona?».

Costa ha evidenziato come il professore ingegnere sia ormai una figura introvabile in tutta Italia. L’insegnante che ha colpito il ragazzo era infatti in servizio tramite interpello nazionale, a cui avevano risposto soltanto in tre in tutta la Nazione. «Questo è il dramma della scuola italiana. Non ci dobbiamo preoccupare solamente di indire i concorsi, ma occorre rendere più dignitosa la figura professionale dell’insegnante mettendo mano alla busta paga. A lavorare a scuola va solamente chi è fortemente motivato e chi ha passione di esercitare la professione del docente. Se una persona possiede un’alternativa di lavoro, anche a parità di stipendio, sceglierà sempre di lavorare in un’azienda, rispetto a una scuola».

Un trend che al momento non è facile da invertire. La figura dell’insegnante è sempre più merce rara: «Ci sono ancora ingegneri che lavorano a scuola, ma rappresentano delle eccezioni – ha proseguito il dirigente -. Si tratta di ingegneri che hanno fatto questa scelta per passione, perché vogliono stare insieme ai ragazzi e perché piace loro insegnare. Ma la maggior parte di essi sceglie una strada diversa da quella dell’insegnamento. Mi dispiace dirlo, ma nella mia scuola mi capita di ricevere degli insegnanti che non vengono accettati in altri istituti. L’anno scorso è arrivato da noi un docente che durante le ore di insegnamento piangeva in classe, non riusciva a parlare, era fortemente a disagio e aveva gravi difficoltà di comunicazione e relazionali».

Costa ha detto di aver ricevuto il sostegno e l’appoggio del sindaco di Morbegno, Patrizio Del Nero, in questa vicenda: «Ricordo che nel mio istituto accolgo ragazzi che sono a rischio di insuccesso nelle altre scuole e faccio svolgere loro gli esami di idoneità alla fine dell’anno scolastico. Nessun’altra scuola ha i miei metodi. Il prossimo anno io andrò in pensione e prevedo che il disagio sociale nel territorio di Morbegno aumenterà. Io cerco sempre di dare una possibilità a tutti, la nostra scuola combatte l’abbandono scolastico».

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