Rinasce l’albergo del Bitto: ci pensa Mastersciatt

Ha trovato finalmente padrone l’albergo comunale “Valle del Bitto” di Gerola Alta. Dopo quattro aste andate deserte (nessuna domanda è mai pervenuta agli uffici comunali), è stata decisiva la trattativa del Comune di Gerola Alta con i privati. Dopo un numero prestabilito di aste andate a vuoto l’amministrazione comunale può infatti perseguire l’affidamento di un contratto mediante trattativa privata.

L’accordo è stato trovato tra Comune e la società Mastersciatt, attività creata nel 2015 dai due soci, Salvatore Signorelli e Diana Pasina, talamonesi di 41 e 36 anni, che ha portato la cucina tipica valtellinese in diverse zone della Valtellina, attraverso un furgoncino d’epoca. Da qui poi l’evoluzione del brand, grazie anche all’acquisto di una piccola flotta di apecar che sono sempre andati in giro per il nord Italia per far conoscere i prodotti di questa terra.

Durante il covid l’apertura del ristorante Tananai a Talamona, fino ad arrivare al locale inaugurato di recente a Morbegno. L’attività di Salvatore e Diana è in continua espansione. Ora la nuova sfida si chiama albergo Valle del Bitto, a Gerola Alta, di cui la società è appunto il nuovo gestore. Mastersciatt approda così anche in Valgerola.

«Siamo contenti di poter gestire questa struttura e raccogliere questa sfida e ringraziamo quindi l’amministrazione di Gerola per questa opportunità – hanno esordito Salvatore e Diana -. Fa parte ormai della nostra missione commerciale rilevare attività in zone della nostra terra a rischio spopolamento. Ne è testimone il bar Martin di Cosio, o l’apertura a settembre di un altro bar in centro a Regoledo. É infatti diffusa la convinzione che la Valtellina sia Bormio, Livigno, Tirano, dimenticandosi che inizia a Piantedo. Ci sono tante comunità che soffrono di un susseguirsi di attività chiuse, dal bar di paese all’alimentari. Stiamo osservando un processo di delocalizzazione del prodotto Valtellina, con infrastrutture che tagliano completamente fuori tutto il tessuto economico di “periferia”. Noi in controtendenza cerchiamo di tenere vive queste attività».

Il progetto dell’albergo a Gerola è qualcosa di nuovo in cui due giovani imprenditori si sono lanciati: «Abbiamo molti progetti per valorizzare il turismo sostenibile di queste valli, nulla di esagerato, il territorio si presta ad essere selvaggio, riferito alla natura e non al turismo di massa. Speriamo di lavorare in sinergia con l’amministrazione e con le attività già presenti, sostenendo appunto delle attività che possano rappresentare beneficio per tutti. Per valorizzare l’albergo, attiveremo il ristorante (ovviamente tipico), e un concetto di bar di montagna, proponendo cocktail autoctoni, ovvero con materie prime del territorio. Grazie al nostro foodtruck e ai nostri stand impegnati in tutto il nord Italia abbiamo attivato una campagna offline con la distribuzione di locandine pieghevoli che abbiamo denominato “La tua fuga selvaggia”. In questi giorni partirà anche la campagna di comunicazione online. Per l’ospitalità abbiamo a disposizione 14 camere con i confort che un albergo di montagna deve avere. Insomma incrociamo le dita e siamo pronti a partire con tanto entusiasmo per questo nuovo progetto».

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