Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 03 Settembre 2016
Riforma e referendum. Un sabato speciale con Boschi e Calderoli
Nuova Costituzione: il ministro arriverà a Morbegno. L’esponente leghista atteso invece a Sondrio in serata. «Un “sì” per il territorio». «No, è solo un castello di carta».
Un sabato “bestiale”, con l’arrivo di due “big” nel giro di poche ore e un dibattito che si infiamma. Come annunciato nei giorni scorsi, l’autunno caldo della politica parte dal referendum costituzionale e passa per i ministri alle Riforme - attuale e passato -, prima di approdare alle urne di novembre. “Riforma costituzionale: per il Paese, per i territori” è il titolo scelto per l’intervento del ministro ai Rapporti con il Parlamento e alle Riforme, onorevole Maria Elena Boschi. L’incontro, organizzato dal Gruppo Pd Senato e dai comitati locali per il sì al referendum costituzionale, si terrà sabato 3 settembre a Morbegno, all’auditorium Sant’Antonio, con inizio alle 15. L’ex ministro leghista Roberto Calderoli, oggi vicepresidente del Senato e componente della commissione Affari costituzionali, sarà presente invece a Sondrio, alle 21, nella Sala Besta della Bps, su invito del collega Jonny Crosio.
«Devo ringraziare il ministro per aver deciso di raccogliere il mio invito» ha dichiarato il senatore morbegnese del Pd, Mauro Del Barba. «Mentre i sostenitori del “no” a tutti costi - dice -, quelli che vogliono mantenere le poltrone belle salde e non cambiare mai niente, spargevano paure e scenari apocalittici, noi abbiamo lavorato per il nostro Paese e per i nostri territori, e ora ci confrontiamo con i cittadini per spiegare loro i contenuti e gli effetti di questa riforma. Sarà una bellissima occasione per entrare nel merito delle ragioni di una riforma che dà una svolta, attesa da decenni, alla nostra architettura istituzionale».
«So che anche il ministro Boschi sarà in Valtellina - spiega invece Calderoli -: avremmo potuto organizzare quel confronto sulla riforma costituzionale che da mesi chiediamo e che lei ci nega. Conosciamo il motivo di tanta riluttanza: la Boschi teme di venire sconfessata. Lei per prima è consapevole del fatto che le ragioni a sostegno della riforma sono debolissime, un castello di carta che cade a un soffio di vento. Del resto il suo viaggio in Valtellina ha ben altri motivi: calcolatrice alla mano, conterà i soldi di dighe e centrali che il Governo scipperà a questo territorio. Ma la Valtellina merita più rispetto, per il suo futuro deve contare su chi ha a cuore le sue sorti non certo di un Governo accentratore. Per questo motivo il “no” al referendum è fondamentale. Questo dirò ai valtellinesi e ai valchiavennaschi».
Del tutto opposte le argomentazioni di Del Barba: «La riforma non tocca i soldi del demanio idrico né tantomeno interromperà il percorso della specificità montana. È anzi vero il contrario: la riforma mette in cassaforte il percorso di autonomia previsto dalla legge Delrio per la Valtellina e la Valchiavenna. Grazie a un mio emendamento - conclude - che garantisce pienamente la legittimità delle forme speciali di autonomia per i territori interamente montani come il nostro, eviteremo che in futuro una nuova maggioranza, con qualche colpo di mano, ci tolga quanto conquistato grazie alla legge Delrio. Poi starà a noi costruire lo sviluppo delle nostre valli, senza dimenticare che, se passerà la riforma, potremo avere basi molto più solide di ora per richiedere a nostro vantaggio l’intero ammontare dei soldi derivanti dal demanio idrico».
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