Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 04 Novembre 2016
Rifiuti in Val di Mello. L’ente montano invia
le guardie ecologiche
Intanto il Comune spiega che i cassonetti saranno spostati dall’ingresso a un centro abitato. Ma i controlli dovranno impedire l’ingresso dei quad.
Potrebbe venire dalle guardie volontarie della Comunità montana l’attività di controllo per arginare il problema dell’abbandono di rifiuti all’ingresso della Riserva naturale della Val di Mello. Le guardie ecologiche del mandamento di Morbegno non effettuano al momento controlli estesi anche a quest’area, ma a seguito della segnalazione del problema di abbandono di rifiuti di ogni genere nei pressi dei cassonetti della spazzatura all’imbocco del sentiero della Val di Mello, si sta pensando alla riorganizzazione dei luoghi da presidiare includendo anche quest’area. Un primo passo verso quel controllo che da più parti viene caldeggiato affinché la Riserva possa avere un maggiore controllo per il rispetto dei regolamenti che la tutelano.
Riguardo al problema dei cassonetti che stazionano all’inizio del sentiero della val di Mello, dall’amministrazione comunale è venuta la replica che in progetto c’è il trasferimento del punto di raccolta in uno dei centri abitati di Val Masino. Insieme al problema dei rifiuti, che molte immagini testimoniano come una costante dei periodi di maggiore presenza in valle e non solo, è stato sollevato anche quello della circolazione dei mezzi a motore.
Mentre sembrano funzionare controlli e limitazioni per la strada di accesso transitabile dalle auto, diversa è la situazione per il sentiero che attraversa il fondovalle della val di Mello. Lungo questo percorso viene infatti segnalata la presenza selvaggia di quad e mezzi a servizio delle strutture ricettive, agriturismi e rifugi della zona.
Per loro il limite previsto da un’ordinanza specifica è quello della circolazione durante le ore della mattina, con il divieto nel resto del giorno e durante i fine settimana. Da chi frequenta la zona viene però fatto presente che troppo spesso questi limiti vengono dimenticati, con il risultato di ritrovarsi lungo il sentiero i mezzi a motore durante una passeggiata. Una proposta per ottenere una vigilanza costante e organizzata è venuta dall’ufficio turistico della Val Masino attraverso Stefano Scetti, che ha indicato «la possibilità di raggiungere un accordo con le altre aree protette della zona per organizzare un presidio delle Riserve attraverso un consorzio di vigilanza che possa superare l’impossibilità di contare sulla presenza di guardie per ogni territorio».
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