Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 22 Settembre 2017
Riapre la caccia alla Colmen
L’Ispra ha dato il via libera
Dal 12 ottobre al 7 dicembre tornano le doppiette per l’uccisione degli animali secondo un piano definito.
Adesso è ufficiale e il decreto della Provincia rende operativa l’apertura alla caccia sulla Colmen di Dazio dal 12 ottobre al 7 dicembre, nella sola giornata di giovedì. Come è successo l’anno scorso la caccia al cervo sarà effettuata dai cacciatori individuati dal Comprensorio alpino della Bassa Valle. Le disposizioni faunistiche sulla Colmen attendevano «il parere dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) rispetto alle proposte dei piani di abbattimento unitamente alle valutazioni e integrazioni formulate dall’Ufficio faunistico della Provincia - dice il consigliere provinciale Severino De Stefani- e il parere positivo è arrivato. In questo modo si dà l’ok alla caccia regolamentata anche sulla Colmen, secondo lo spirito di contenimento, selezione e riduzione dell’impatto sul territorio della popolazione di questi ungulati che ha subito un incremento eccessivo».
Nel dettaglio, in seguito alle proposte di piano di prelievo del Comprensorio alpino di Morbegno, si è definito il calendario di abbattimento del cervo nella zona speciale di Dazio, soggetta a “divieto caccia eccetto prelievo regolamentato al cervo”: sulla Colmen si potranno abbattere 40 capi suddivisi in 12 piccoli, 5 maschi giovani, 7 femmine giovani (fino a un anno) e 16 adulte; nessun maschio adulto. Vengono poi adottate una serie di prescrizioni nella zona speciale di Dazio: in caso di presenza di femmina con piccolo deve essere abbattuto prima il piccolo; la caccia sarà sospesa in caso di manifestazioni organizzate che possano richiamare numerosi fruitori. Inoltre, l’accesso alla zona è limitato ad un numero massimo di 20 cacciatori; sarà cura del Comprensorio alpino trasmettere alla Provincia, per ogni giornata, l’elenco degli abilitati. Inoltre la distanza di tiro non deve superare i 250 metri. Il prelievo dovrà essere orientato in primo luogo a carico di capi malati e defedati e dovrà tendere, «nei prossimi anni, al raggiungimento di popolazioni ben strutturate».n
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