Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 15 Giugno 2019
Relazione del geologo, sono due le criticità
Bassa Valle, per il torrente Madriasco serve una sacca di deposito. E sul Lesina è necessario monitorare la frana di Canargo.
Gli abitanti rientrano nelle case evacuate e si muovono i mezzi per lo svaso dei torrenti gravati dal fango, i sassi e i detriti trascinati a valle da frane e piene. Nei Comuni di Delebio e Piantedo, che hanno subito le maggiori conseguenze sul fronte ambientale e dei disagi derivanti dalle eccezionali precipitazioni di martedì e mercoledì scorsi, le situazioni più problematiche coinvolgono Madriasco e Lesina, due torrenti del reticolo principale che, a causa della colata di detriti che si è verificata a monte, hanno trascinato il materiale fino a valle con l’esondazione del primo e i danni arrecati dal secondo alla strada che collega Andalo e Delebio che era stata chiusa.
A Piantedo è stato il torrente Colo ad alimentare in modo straordinario i fossi causandone l’esondazione. Una situazione del tutto straordinaria che ha richiesto un intervento immediato per liberare i corsi d’acqua dal materiale franoso ed evitare altre fuoriuscite in caso di nuove piogge.
Dalla relazione del geologo che ha sorvolato insieme agli amministratori le zone colpite dalle conseguenze delle piogge per valutare interventi da realizzare nell’immediato e per la messa in sicurezza dei luoghi, sono emerse due criticità. Per il torrente Madriasco servirebbe una sacca di deposito con briglia selettiva, mentre per il Lesina è necessario monitorare la frana di Canargo, dissesto conosciuto e seguito da anni da parte degli enti preposti. Per consentire un intervento tempestivo in caso di emergenza risulta essenziale realizzare il prolungamento della strada esistente per arrivare alla seconda briglia di contenimento del torrente Lesina e permettere così in caso di eventi come quello che si è verificato nei giorni scorsi di sgravare il corso d’acqua dal materiale accumulato in alveo.
Oltre ai lavori sul versante che sovrasta gli abitati, come sottolineato fin dalle prime ore dell’emergenza da parte del sindaco di Piantedo Fabiana Pinoli – che si è insediata ufficialmente ieri sera con il consiglio comunale della nuova amministrazione – a richiedere un intervento urgente sono i fossi e canali di scolo del fondovalle. «Si tratta di una situazione che abbiamo affrontato subito dopo la nostra proclamazione – afferma Pinoli – consapevoli della necessità di riattivare quegli accordi e programmi di pulizia, svaso, manutenzione ordinaria e costante che da tempo manca e che come abbiamo purtroppo verificato in questi giorni, risulta essenziale e non più rinviabile. Ci siamo rivolti agli enti superiori e presto daremo il via a un programma straordinario – ma che dovrà diventare periodico – di pulizia dei canali. È giusto e necessario che ogni ente faccia la propria parte, a seconda della competenza e delle necessità, per garantire una situazione di sicurezza degli abitati e manutenzione del territorio da cui non è possibile prescindere per il futuro».
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