Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 22 Settembre 2017
Regole per la guida del Bim, i paletti di Lega e Forza Italia
Il presidente del Consorzio? Sindaco e con un mandato che abbia una durata residua minima di diciotto mesi «perché serve una programmazione pluriennale e un ruolo forte di coordinamento sul territorio».
All’indomani della mozione di sfiducia che ha fatto decadere Carla Cioccarelli dal ruolo di guida del Bim perché non più sindaco in carica, a chiedere che la volontà chiaramente espressa dagli amministratori soci del Consorzio non cozzi con quanto previsto dalle regole di funzionamento dell’ente sono gli esponenti di Lega Nord e Forza Italia che siedono in consiglio comunale a Sondrio.
Porta le firme di Maurizio Piasini, capogruppo del Carroccio a palazzo Pretorio e di Filippo Rebai, che è anche coordinatore provinciale degli Azzurri,l’ordine del giorno che sarà sottoposto all’attenzione del parlamentino sondriese in occasione della seduta di fine mese.
Il documento chiede al delegato comunale all’assemblea del Bim di inoltrare la richiesta di modifica «inserendo nello statuto del Consorzio il vincolo della candidatura alla presidenza dell’ente con la carica di sindaco - si legge testualmente nel documento -, legando inoltre l’immediata decadenza con il termine del mandato da amministratore».
Non solo. I due chiedono di inserire come condizione sine qua non anche la durata residua minima di 18 mesi del mandato da primo cittadino per potersi proporre alla guida dell’ente. E, infine, alla luce della volontà espressa dal presidente Vaninetti per la salvaguardia dei beni dell’ente, i due chiedono di indicare «la gratuità per i membri di eventuali fondazioni o società costituite per la gestione del patrimonio immobiliare del Consorzio».
Niente più che la messa nera su bianco del pensiero espresso dagli amministratori comunali in occasione della sfiducia a Cioccarelli (secondo lo statuto vigente l’ex presidente avrebbe potuto rimanere in carica fino alla scadenza naturale del mandato), cosa che quindi fa pensare ad un iter piuttosto tranquillo. Anche se non manca qualche vena polemica. Se al momento del rinnovo del direttivo, il primo agosto, fossero state in vigore queste regole, il presidente Vaninetti non avrebbe potuto essere eletto visto che il suo Comune, Cosio Valtellino, va al voto per il rinnovo dell’amministrazione il prossimo anno.
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