Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 23 Settembre 2021
«Quelle ossa non sono umane»
Irrisolto il mistero di Svetlana
Il caso Qualche settimana fa scoperti alcuni frammenti in Val Gerola
Si era pensato alla donna scomparsa nel 2017: «Ma è improbabile»
Non ci sono ancora gli esiti degli esami chiesti dalla Procura di Sondrio sulle ossa ritrovate da un cercatore di funghi alcune settimane fa in Valgerola, ma secondo i carabinieri del Comando provinciale di Sondrio è improbabile che si tratti di ossa umane. Si tratta di frammenti di ossa, piccoli resti che potrebbero appartenere alla carcassa di un animale magari devastata dal passaggio di lupi o anche solo di cani.
Il ritrovamento di ossa e l’ipotesi che potessero essere umane aveva portato a pensare al caso di Svetlana Balica, la 44enne moldava scomparsa nel nulla nel novembre del 2017. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la donna sarebbe stata uccisa dal marito Nicola Pontiggia, 55enne di Cosio Valtellino, che dopo avere fatto sparire il cadavere si era tolto la vita.
«Ovviamente sono stati richiesti tutti gli accertamenti del caso - afferma il tenente colonnello Rocco Taurasi - e anche se al momento non ci sono certezze ritengo improbabile che possa trattarsi dei resti di un cadavere. Seppur in fondo ad un piccolo burrone, sono stati trovati in una zona di passaggio e non erano mai stati notati prima. Dove poteva trovarsi, poi, un eventuale cadavere? Sepolto e poi spostato? O sarebbe stato sempre lì e nessuno si è accorto? Ritengo molto più plausibile - afferma l’ufficiale dei carabinieri - che si tratta di ossa di un animale, ma non resta che attendere gli esiti degli esami per poterlo dire con certezza».
La notizia del rinvenimento dei resti ha comunque riacceso le speranze dei familiari di Svetlana, che da quasi quattro anni attendono di sapere cosa sia successo alla loro cara.
«Noi non abbiamo ricevuto nessuna informazione ufficiale a riguardo, ho visto per caso io un articolo on-line e ora sto cercando di capire cosa sta succedendo - afferma Radu Turcanu, nipote della donna, il primo a contattare inquirenti e stampa a inizio novembre del 2017 per denunciare la scomparsa della zia. Il nipote è stato a lungo in contatto con i “canali” valtellinesi per avere informazioni sulla sorte della parente. «Non siamo stati informati di possibili collegamenti tra il ritrovamento dei resti e Svetlana e nessuno ha contattato la famiglia Balica. Speriamo di avere informazioni a riguardo».
La famiglia in Moldavia continua a vivere nell’angoscia di non sapere cosa sia successo quasi quattro anni fa a Svetlana, e sperano almeno di poter dare una degna sepoltura ai suoi resti. «E’ difficile, terribile, non sapere cosa le sia successo» conclude Radu.
Secondo gli inquirenti Pontiggia avrebbe ucciso la moglie perché voleva lasciarlo: dopo avere fatto sparire il corpo decise di farla finita nel piazzale dell’azienda di Morbegno in cui lavorava.
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