Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 20 Luglio 2017
Pronto soccorso alpino, idea condivisa
Morbegno chiede risposte alla Regione
Ordine del giorno a difesa e rilancio della Sanità di Montagna approvato all’unanimità. Sala consiliare affollata e applausi per l’opera fornita da cinque mesi dal comitato popolare.
Il consiglio comunale di Morbegno approva all’unanimità l’ordine del giorno «a difesa e rilancio della Sanità di Montagna con riferimento ai servizi territoriali, all’ospedale mandamentale e alla piena operatività del pronto soccorso “alpino”». Martedì sera durante una seduta consiliare particolarmente partecipata vista la presenza numerosa di pubblico in sala, in un contesto che il sindaco Andrea Ruggeri non ha esitato a definire come il «momento più alto di condivisione politica degli ultimi tre anni di amministrazione», i consiglieri si sono espressi all’unisono sulla proposta presentata dai gruppi di minoranza “Morbegno è ora” e “Area Civica Morbegnese”, elaborata insieme alla maggioranza comunale e al comitato popolare “Salviamo la nostra sanità”.
Ora la palla passa a Regione Lombardia, all’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst ValtLario) ad Areu Lombardia e alla Conferenza dei sindaci. A questi soggetti si rivolgono le richieste del consiglio, che chiede piena condivisione anche agli altri 24 consigli comunali della Bassa Valle sul documento deliberato l’altra sera. Inoltre si invita nuovamente l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera («che ha perso un’occasione nel non rispondere al sindaco», ha detto dalla minoranza Paolo Ronconi) a presenziare a un’assemblea consiliare per «relazionare e informare la cittadinanza sulle scelte in materia sanitaria, verificando in loco la situazione logistica e viabilistica del nostro territorio».
Seduta fra i banchi dell’amministrazione comunale anche Laura Del Fedele, portavoce del comitato popolare che da cinque mesi è attivo per difendere il diritto al salute dei 46mila cittadini del Morbegnese.
Una presenza applaudita dal pubblico in sala, anche perché se i cambiamenti recenti sul presidio sanitario cittadino sono venuti a galla muovendo l’opinione pubblica, gran parte del merito spetta proprio al comitato che si è detto, per voce di Del Fedele, «soddisfatto del risultato di questa sera e ringraziamo l’amministrazione che ci ha concesso di poter parlare e portare la voce diretta dei cittadini. Questo - ha rimarcato - è solo un inizio del lungo cammino che dovremo percorrere a controllo di questa grande trasformazione sanitaria, convinti che la sanità non abbia né colore, né bandiere e una sanità di montagna non significa una sanità peggiore di quella di Milano e il pronto soccorso alpino è meno di un pronto soccorso “classico”, ma è più di un punto di primo intervento. Non ci dicano che non è vero: i documenti sulla riorganizzazione sanitaria, che abbiamo letto da cima a fondo, parlano chiaro».
C’è quindi ancora margine per garantire la sopravvivenza dell’ospedale. Per questo, uniti, i consiglieri chiedono la creazione di un pronto soccorso alpino sine die; la presenza del mezzo di soccorso avanzato con il medico a bordo a Morbegno, quella dell’anestesista durante il giorno e la pronta disponibilità notturna; il potenziamento della rete dei trasporti; la riapertura del reparto di Riabilitazione cardiologica e del reparto di Medicina generale. Senza dimenticare l’incremento della capacità ricettiva dell’Hospice fino a 20 posti letto e il potenziamento del Poliambulatorio.
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