Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 15 Agosto 2015
«Profughi, il prefetto disponga controlli». Tra allarmi e bufale, il clima è pesante
Sui social aumentano le lamentele, ma anche le notizie false e gli insulti razzisti. E il senatore Crosio rilancia: «Lo Stato si occupa dei clandestini e non dei suoi cittadini».
«Chiediamo che il prefetto disponga i controlli necessari. Inaccettabile che non si sappia dove sono». È quanto sostiene il senatore della Lega Nord Jonny Crosio sulla questione dei profughi presenti in provincia. Una posizione che esprime, seppure con toni differenti, una situazione di disagio sentita da molti abitanti in particolare dei paesi in cui si trovano le strutture che ospitano i profughi. Le reazioni esprimono allarme, paura e intolleranza in alcuni casi (spesso generando fenomeni di pericolosa psicosi collettiva, dando per certe delle vere e proprie bufale), richiesta di maggiori occasioni di scambio, tutela e conoscenza in altri.
«Per pochi che fanno lavoretti, con dubbi esiti – scrive Crosio in una nota in cui fa riferimento anche a quanti frequentano bar e locali notturni – ce ne sono molti che se ne vanno in giro per i nostri paesi, creando qualche preoccupazione». Preoccupazioni condivise da una parte di cittadini, che in particolare nei paesi dove si trovano le strutture che ospitano i profughi, fanno sentire la loro voce attraverso i social network a volte segnalando situazioni di disagio, spesso chiedendo interventi degli enti preposti affinché la presenza di queste persone sia in qualche modo regolamentata. «Chiediamo che il prefetto disponga controlli mirati sui clandestini che stiamo ospitando in valle – scrive Crosio – e auspichiamo che imponga un coprifuoco». Un riferimento è rivolto anche ai gestori delle strutture in cui vivono i profughi:«Chi li accoglie guadagnandoci – prosegue il senatore – si occupi di loro controllando che rientrino nelle loro strutture. Troppo facile incassare ogni mese i soldi dallo Stato e lasciare che si muovano come vogliono. Qualcuno forse sarà disperato, ma francamente a me sembrano giovani in vacanza premio in Italia».
Tra i paesi della Bassa Valle in cui risiedono gruppi di profughi, Cosio Valtellino ha attivato una collaborazione per l’impiego dei giovani ospitati a Regoledo per attività di volontariato ambientale. A Delebio, dove da oltre un anno risiede un gruppo di profughi, le associazioni si stanno incontrando per dare vita ad iniziative che possano favorire l’integrazione. «Continueremo ad alzare la voce perché lo Stato si occupa di questi clandestini, tra cui vi sono solo una minima parte di profughi disperati che fuggono dalla guerra, invece di tutelare i suoi cittadini. È inaccettabile - conclude Crosio -. Pretendiamo che queste persone siano controllate, che si sappia dove sono e cosa fanno in ogni momento, considerato che li manteniamo. Finora si parla di comportamenti scorretti e di proteste, non vorrei che si superasse il limite»
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