«Poliziotti in pensione sui treni»

Il progetto pilota per garantire maggiore sicurezza a chi viaggia è stato presentato in Regione. Il vertice con gli amministratori locali: la presenza anche di carabinieri in congedo sarebbe un deterrente.

Riunione degli amministratori lecchesi, ma con riflessi ovviamente anche valtellinesi, con l’assessore regionale Riccardo De Corato sulla sicurezza sui treni. L’incontro si è tenuto giovedì pomeriggio a Milano, ed era esplicitamente indirizzato proprio alla provincia di Lecco, dove a quanto pare passano due delle quattro linee più pericolose dell’intera rete regionale. Si tratta della tratta S8 Milano Garibaldi-Carnate-Lecco e della Milano Centrale-Sondrio-Tirano, dove più spesso che altrove capitano aggressioni, furti, tentativi di violenza, diverbi coi capitreno, interventi delle forze dell’ordine.

L’assessore De Corato ha presentato un progetto pilota, per il momento ancora in embrione, per portare carabinieri in congedo, poliziotti in pensione ed esponenti delle forze dell’ordine e delle polizie locali a bordo dei treni in aiuto ai capitreno e come assistenza in caso di emergenze. Una soluzione possibile come deterrente per eventuali malintenzionati o delinquenti, per accrescere il senso di sicurezza dei passeggeri, ma anche come prevenzione di atti delittuosi.

Qualcosa di simile è stato sperimentato sulle metropolitane milanesi e sembra aver dato buoni frutti. Erano presenti amministratori di Lomagna, Merate, Olgiate, Airuno, Lecco, Mandello, e esponenti delle polizie locali di Osnago e Olginate, in rappresentanza anche di tutti gli altri paesi della linea.

Non solo, anche una folta schiera di funzionari di Trenord, i rappresentanti delle associazioni dei poliziotti in pensione e dei carabinieri in congedo, della Polfer, delle forze dell’ordine.

«Devo dire che è un progetto molto interessante, interessantissimo. È la prima volta che partecipo a una riunione di questo tipo in cui si riscontra un plauso unanime da parte di tutti i partecipanti - ha detto Giovanni Bernocco, sindaco di Olgiate Molgora, appena uscito dall’incontro - e mi sembra un passo deciso e concreto per aumentare la sicurezza sui treni e nelle stazioni».

Le cronache delle ultime settimane sono piene di episodi di questo tipo, dall’aggressione alla stazione di Lecco nei confronti di due donne, alla tentata violenza su una donna a bordo di un treno della linea S8 che ha portato all’identificazione dell’aggressione. Nel corso del 2018, Trenord aveva sottoscritto due contratti per 90 vigilantes, costo di 53mila euro l’anno ciascuno, con parecchi problemi per l’addestramento e una efficacia abbastanza limitata. Si è poi passati all’idea, lanciata la scorsa estate, di dotare i capitreno di bodycam, le telecamere da indossare.

Questo è un progetto diverso: «Passerà dalla Prefettura e dalla Questura e punta alla creazione di una rete di protezione sul territorio ed a bordo treno con la sinergia di tutte le forze dell’ordine e di loro ex esponenti. È anche stato accennato alla possibilità di modificare la convenzione regionale sulle polizie locali per facilitare lo scambio e il prestito di agenti tra amministrazioni in caso di necessità» è stato sottolineato Sono tanti gli episodi di minacce, furti e violenza segnalati nell’ultimo periodo sui treni, specie sulla linea Milano- Sondrio -Tirano. Forse quello più grave - e che ha avuto un’eco di carattere nazionale - si è avuto in settembre alla stazione di Lecco. Nel sottopasso che conduce ai binari, due donne senza alcun motivo erano state aggredite da un ragazzo di origini africane. L’uomo aveva prima spintonato con violenza una ragazza di 18 anni e poi aveva sferrato un pugno in pieno volto a una donna di 56.

Si è trattato di uno dei frequenti episodi di cronaca che ha come teatro la stazione e, più in generale, la circolazione ferroviaria.

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