Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 17 Dicembre 2015
Più di nove anni. Dura condanna
per Passamonti
La sentenza: una stangata per tutti gli imputati. Quasi cinque anni di pena per Barona e Spagnolatti
Si è chiuso dopo 3 anni di udienze il processo con 20 imputati a Sondrio per presunte tangenti legate a numerosi appalti in Valtellina. Il presidente del Collegio giudicante, Barbara Licitra, dopo 4 ore e mezza di camera di consiglio, ha pronunciato una sentenza che prevede complessivamente 37 anni e 10 mesi di reclusione.
La pena più pesante è stata inflitta a Silvano Passamonti di Bema, all’epoca dei fatti presidente di Forza Italia della Comunità Montana di Morbegno e al vertice della società pubblica Eventi Valtellinesi: 9 anni e due mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione, peculato e falsità materiale. Quattro anni e 10 mesi al suo braccio destro, Luca Spagnolatti di Berbenno per peculato, ex project manager di “Eventi Valtellinesi”, stessa condanna per l’allora sindaco di Cercino (Sondrio) Renzo Barona per concussione e 4 anni e 6 mesi inflitti a Salvatore Marra, nella qualità di direttore generale della Comunità Montana, all’epoca dei fatti, per concussione.
Condannata anche l’unica imputata per la quale il pm Stefano Latorre aveva chiesto l’assoluzione: la libera professionista Simona Vitali che, titolare di uno studio di contabilità di Berbenno, si è vista infliggere 3 anni e 2 mesi per concussione. L’’allora segretario comunale di Cercino, Franco Gusmeroli, ha avuto 4 anni, mentre due anni a Gianni Lanza, ritenuto un “prestanome”.
A conclusione delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della questura di Sondrio e dalla Guardia di Finanza, coordinate dal procuratore Fabio Napoleone, 7 imputati vennero arrestati e alcuni di loro trascorsero diversi mesi di carcerazione preventiva, fra cui Passamonti, da qualche mese rientrato in servizio nell’Esercito, lavoro che aveva lasciato anni fa quando assunse importanti incarichi politici in Valtellina, fra cui quella di coordinatore provinciale del partito di Silvio Berlusconi.
Per alcuni reati è scattata la prescrizione e di questa hanno goduto, fra gli altri, il funzionario del Provveditorato alle opere pubbliche di Milano, ingegner Angelo Bianchi di Melegnano, arrestato in Valtellina per l’inchiesta per l’appalto “pilotato” sulla nuova strada di Bema e, nelle scorse settimane, finito in carcere nell’ambito di un’inchiesta nazionale per corruzione sull’Anas. Fra gli imputati che hanno interamente goduto della prescrizione pure il senatore della Lega Nord Jonny Crosio e i costruttori valtellinesi Luigi Rebai, Guglielmo Trivella e Mauro Ferrario.
Gli avvocati dei condannati, al termine dell’udienza-fiume di oggi, hanno annunciato che ricorreranno in appello.
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