Pedesina: salta il consiglio comunale

Pedesina

Il Comune di Pedesina è una pentola a pressione. Altro colpo di scena, proseguono gli screzi tra maggioranza e minoranza. Giovedì sera su sollecito e proposta da parte del gruppo di opposizione, il gruppo di maggioranza ha deciso di rinviare il consiglio comunale a data da destinarsi.

Non è il primo episodio di questo tipo, visto che anche nel consiglio d’insediamento della nuova amministrazione era stata rilevata un’irregolarità nella convocazione del consiglio comunale e lo scorso gennaio il sindaco Fabio Ruffoni aveva deciso di rimandare la seduta consiliare in quanto il punto sull’approvazione del bilancio di previsione non poteva essere discusso regolarmente perché la legge prevede che il bilancio di previsione debba essere depositato dieci giorni prima dello svolgimento del consiglio e comunicato ai consiglieri, cosa che non è avvenuta. Questa volta la minoranza ha contestato la mancata ratifica di due delibere che avrebbero dovuto essere approvate in questo consiglio con il primo punto all’ordine del giorno, quello relativo all’esame ed approvazione verbali seduta precedente del 20 gennaio 2025.

Le due delibere non sono, però, mai state pubblicate. «È buona norma che le proposte di deliberazione vengano trasmesse ai consiglieri prima del consiglio – ha tuonato il consigliere di minoranza, Maurizio Passerini -. Queste deliberazioni non sono state trasmesse ai consiglieri e quindi non possono essere oggetto di votazione»

. Anche il segretario comunale Francesco Chicca è intervenuto dicendo la sua su questo modus operandi dell’amministrazione: «Ci ripetiamo le cose con il registratore automatico. Siamo in un territorio dove i rischi di impugnazione ci sono sempre. Spero che sia l’ultima volta che facciamo saggistica di dottrina giuridica perché siamo tutti veramente stanchi di lavorare in questo modo. Bisogna definire nei 7/10 giorni l’approvazione di tutto perché il tempo logora anche l’efficienza degli uffici».

Passerini ha poi avvertito i consiglieri presenti sottolineando che tutti sono responsabili allo stesso modo delle inadempienze del sindaco: «Ogni atto che viene deliberato in modo irregolare d’ora in avanti verrà puntualmente segnalato alla Procura della Corte dei Conti. Ogni consigliere sarà responsabile in prima persona delle azioni che compie, che sia al corrente o no della questione.

Ognuno dovrà pagare di tasca propria». Su questo appunto fatto dal consigliere di minoranza ha replicato con tono acceso il capogruppo della maggioranza, Silvio Tognoli: «Non metto in dubbio che lei abbia tutte le sue ragioni, ma non si permetta più di dire a noi consiglieri che dobbiamo essere responsabili di certe azioni, noi non c’entriamo nulla. Deve rivolgersi al signor sindaco e al signor segretario, noi non ci assumiamo alcuna responsabilità». È poi nato un battibecco tra i due consiglieri, con il sindaco che ha invitato a mantenere la calma. Il capogruppo della minoranza, Dino Della Matera, ha dichiarato allibito: «Sono quarant’anni che faccio l’amministratore, mastico la materia e non mi erano mai capitate situazioni di questo tipo».

Il sindaco Fabio Ruffoni si è difeso così: «Non essendo un esperto di normative mi sono attenuto a quanto mi ha riferito il segretario. Ha trattato direttamente lui questa problematica delle delibere». Il segretario Chicca ha poi inquadrato nel dettaglio la questione: «La variazione di bilancio era stata effettuata ad ottobre, il termine massimo per deliberare la variazione era dunque il 31 dicembre. Le casistiche delle ratifiche oltre il 31/12 la giurisprudenza non le include. Credo che a questo punto sia la Corte dei Conti a valutare come si possa rimediare a questo ritardo».

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