
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 31 Ottobre 2018
Nuova 38, Giorgetti guarda già al futuro
«Ora Tirano e le Olimpiadi»
Il sottosegretario ha ricostruito l’iter che ha portato ai lavori. «Abbiamo sempre cercato insieme di risolvere i problemi della viabilità».
È arrivato nel «momento di festa», perché «la politica fa festa quando si inaugura un’opera come questa: dietro ci sono anni di lavoro di squadra e nel momento dell’apertura è tutti vedono le cose belle e non quello che c’è dietro». Ma il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, la nuova statale 38 l’ha vista nascere. Prima come presidente della commissione Bilancio: nel 2013 era presente al taglio del nastro del primo lotto del tratto, quello che da Colico conduce a Cosio Valtellino. E dopo cinque anni ha voluto presenziare, lunedì, alla conclusione di quella strada che tira dritto nel fondovalle. Ieri Giorgetti era presente in una duplice veste, istituzionale, «perché devo sostituire il ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, che non è potuto intervenire», ma anche in veste personale, «perché alla Valtellina sono legato ».
Dividendosi fra questi due ruoli, il sottosegretario ha preso ad esempio il risultato ottenuto con la statale valtellinese, «che sia di esempio non solo in Lombardia, ma in tutta Italia, che deve avere il coraggio di fare le opere necessarie per guardare avanti e rendere moderno ed efficiente questo Paese». «Teniamo però presente che fare le opere pubbliche in Italia non è come farle in altri Paesi europei dove tutto è pianeggiante e non necessitano gallerie o ponti. Per questo quando chiediamo all’Europa di fare attenzione alla situazione dell’Italia per la necessità inderogabile di fare opere pubbliche, non si tratta di un lamentarsi fine a se stesso, ma di una condizione oggettiva di questo Paese. Paese che con la forza anche della politica deve decidere e non può attardarsi, nonostante la burocrazia e il codice degli appalti da cambiare». Giorgetti ha ricordato il suo coinvolgimento con la Valle, che è coinciso con la sua esperienza ventennale in Parlamento. Ha ricordato «gli amici amministratori della Valtellina che mi rappresentavano le criticità riguardanti la 38 che, per una provincia come quella di Sondrio, rappresenta l’unica via di collegamento per la viabilità. Abbiamo sempre cercato di trovare le soluzioni per risolvere questo annoso problema».
L’esponente del Governo si è riferito all’emendamento che inserì da presidente della commissione Bilancio proprio sulla viabilità della Valtellina. «Ma anche quando, preso atto che lo Stato aveva a disposizione poche risorse, convenimmo con gli amministratori di quegli anni, quindi con l’allora presidente della Provincia Massimo Sertori, l’assessore Ugo Parolo e parlamentari del territorio, che la via potesse essere presentare una legge per consentire che le risorse delle acque restassero in Valtellina». Un territorio, insomma, al quale è molto legato. «Da queste parti ci sono venuto spesso e volentieri, e devo dire che c’è sempre stato anche un elemento di piccola “corruzione”, la degustazione di pizzoccheri e vini. Qui ho sempre notato il lavoro di squadra, ma non è finita: adesso c’è Tirano e ci sono le Olimpiadi».
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