Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 20 Ottobre 2019
Nonini e Dubino hanno voltato pagina
«Superata la fase di stupore e sconcerto»
Dopo la sentenza. L’attuale sindaco racconta come è cambiato il paese dopo i fatti del 2013. «Valutazione del Pgt affidata al professionista che lo redige, così si evitano discrezionalità».
Grande trasparenza e una gestione asettica più possibile, al di là degli indirizzi generali che toccano chi guida un paese, sono stati il punto di ripartenza dell’amministrazione comunale di Dubino dopo il commissariamento arrivato nel 2013, quando l’allora sindaco Stefano Barri fu arrestato con addosso una mazzetta appena intascata per aver piegato il Pgt alle richieste di alcuni privati.
Lunedì sono arrivate le condanne anche in Appello a Milano per i cinque imputati finiti alla sbarra con l’accusa di corruzione, legata proprio ai contenuti di quel documento urbanistico. Dopo un anno di commissariamento, Dubino è andato alle elezioni nel 2014, quando è stata eletta la compagine guidata dal sindaco Emanuele Nonini, riconfermata alla guida del paese anche nell’ultima tornata elettorale della scorsa primavera. «Quella campagna elettorale – racconta oggi Nonini – è sicuramente stata segnata dalla volontà di voltare pagina e discostarci come gruppo da tutto ciò che veniva dalla precedente esperienza, che ovviamente ha fortemente segnato il paese in quell’anno. Si usciva da un commissariamento legato ad atti delittuosi connessi alla definizione di un documento, qual è il Pgt, che sta alla base della gestione territoriale di un paese. Pur evitando qualsiasi giudizio personale, abbiamo sempre rimarcato la discontinuità con quel modo di operare che ha danneggiato il Comune».
Il primo anno e mezzo di impegno dell’amministrazione Nonini si è incentrato proprio sulla definizione di un nuovo piano di governo del territorio, attraverso «una gestione attenta di cui personalmente mi sono fatto carico – afferma il sindaco –, sia per competenza tecnica che per dovere verso i cittadini che mi avevano eletto».
«Il risultato è stato gratificante, perché la popolazione così come gli amministratori sono stati soddisfatti del risultato. A qualche anno di distanza posso affermare che si tratta di un documento valido». In questa fase si è avvertita da parte degli stessi amministratori la scottatura ricevuta poco più di un anno prima: «La definizione di un Pgt comporta pressioni, del tutto legittime, da parte dei portatori di interesse che siano rappresentanti di categoria, privati, imprenditori, progettisti - prosegue Nonini -. Nel nostro caso non è accaduto e il filtro che abbiamo posto è stato quello della valutazione affidata completamente e già in prima battuta al professionista incaricato della redazione del piano».
«Questo ha consentito di allontanare qualsiasi discrezionalità dalla valutazione di osservazioni, richieste e di portare a compimento l’iter del pgt con serenità. Oggi – afferma Nonini – il paese ha superato quel periodo che aveva creato stupore e sconcerto per i fatti avvenuti, archiviandolo come una fase del tutto chiusa».
Resta per il Comune di Dubino un risarcimento confermato anche in Appello di 140mila euro, che coprono in sostanza le spese vive sostenute nel corso della vicenda giudiziaria, vincolati in un fondo comunale per l’utilizzo del quale si attendono gli sviluppi del processo.
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