Museo del formaggio, il Comune di Morbegno promuove l’idea ed è pronto a contribuire all’operazione

Per il Museo del formaggio il Comune di Morbegno c’è ed è disposto a contribuire all’operazione, «che deve avere il suo cuore nel centro cittadino», con un tavolo di confronto aperto al pubblico, ma soprattutto ai privati. Si aggiunge anche la voce del sindaco di Morbegno Patrizio Del Nero al dibattito aperto in questi giorni da Antonio Tirelli, presidente e amministratore delegato della media e grande distribuzione Iperal, che ha lanciato la proposta di un Museo del formaggio a Morbegno.

Dopo avere incassato il consenso di Marco Deghi, presidente del Consorzio di tutela Casera e Bitto, l’intuizione di Tirelli trova favorevolmente interessata anche l’amministrazione comunale per voce del primo cittadino.

«Apprezzo e condivido molto l’idea espressa da Tirelli- comincia a dire Del Nero -. Il fatto che Morbegno “Città del formaggio” e “Città alpina” riconosciuta possa ospitare un’attrattività come il Museo che valorizzi l’economia identitaria delle vallate alpine di cui Morbegno fa parte è sicuramente positivo. Morbegno è legata al prodotto principe, il formaggio Bitto, in particolare, ma all’intera filiera lattiero - casearia alpina in generale. Legare questi prodotti tipici all’enogastronomia significa valorizzare il territorio economicamente e dare l’opportunità di una maggiore redditività ai nostri agricoltori».

E ancora: «Morbegno ospita del resto da più di un secolo la Mostra del Bitto quindi è naturale che non si fermi solamente a questo appuntamento annuale, ma guardi più in là dandogli continuità nel tempo attraverso la realizzazione di una destinazione turistica legata al formaggio, ai prodotti tipici e alla loro valorizzazione racchiusi appunto nel Museo». Una realtà che secondo il sindaco si dovrebbe coniugare con strumenti innovativi.

«Il Museo è un luogo necessariamente fisico, ma oggi con gli strumenti a disposizione, ad esempio il metaverso, è possibile ricostruire il percorso storico della lavorazione del formaggio nelle nostre montagne e farla rivivere emozionalmente come una macchina del tempo ai visitatori. Memoria e innovazione tecnologica saranno indispensabili per un Museo fortemente attrattivo. Per farlo diventare una destinazione turistica è evidente che attorno al museo, inteso come iniziativa, bisogna costruire attività di natura culturale e artistica , dandogli una pluralità di opportunità». Imprescindibile per Del Nero la sua collocazione nel cuore di Morbegno.

«Per farlo vivere necessariamente va collocato in prossimità del centro storico laddove c’è un ambiente attivo sotto il profilo commerciale, di frequenza, di vita. Il museo serve a dare ossigeno al centro storico che ne ha estremamente bisogno. E uno spazio simile ha successo nel momento in cui sta dentro la città valorizzando l’arte casearia: perché non si parla solo di prodotto finito, ma anche di ciò che sta dietro. Alla Mostra del Bitto ho visto giovani che si sono avvicinati all’ambiente e un Museo del formaggio renderebbe onore all’attività di settore e avrebbe una serie di ricadute importanti». Prioritario il ruolo dei privati in questa operazione. «II motore del Museo dovranno essere i soggetti privati che insieme al pubblico devono mirare all’obiettivo comune. Noi ci siamo. Il Comune si rende disponibile a costituire un tavolo di confronto per stabilire in che modo la proposta sia fattibile».

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