Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 07 Novembre 2017
Muore il marito, ora si cerca la moglie
A Cosio Valtellino Indagini in corso dopo l’incidente di giovedì a Talamona costato la vita a Nicola Pontiggia. La consorte manca da casa dal giorno della tragedia, appello su Facebook dei parenti. Sigilli nell’abitazione dei due
I sigilli sono comparsi ieri mattina all’ingresso della villetta di via Adda, 42, a Regoledo di Cosio Valtellina. Il sequestro probatorio deciso dalla Procura della Repubblica di Sondrio impedisce a chiunque l’accesso all’abitazione dove fino a giovedì scorso vivevano Nicola Pontiggia, 55 anni e sua moglie Svetlana Balica, moldava, che di anni ne ha 44. Il timore è che possa essersi consumato un reato e che si possano inquinare delle prove.
Nicola è morto schiacciato dal camion che stava riparando nel piazzale dell’azienda in cui lavorava da 27 anni come meccanico e autista. Svetlana, invece, non c’è più. E il suo cellulare è muto. Nessuno ha assistito alla tragedia avvenuta a Talamona. Nessuno sa dire quando e perchè la donna si è allontanata da casa.
Uno scarno annuncio pubblicato ieri su Facebook invita chiunque abbia informazioni a mettersi in contatto con i carabinieri.
Non è dato sapere se sia stata presentata formale denuncia di scomparsa, dal momento che le canoniche 48 ore sono trascorse da un pezzo, nemmeno è stato possibile avere conferme o smentite da parte degli inquirenti che sino ad ora si sono preoccupati di minimizzare la vicenda, senza lasciare trapelare nulla. Eppure qualcosa di grave deve essere successo se i sigilli sono comparsi sull’abitazione dei due. E non è certo una prassi, quella di porre sotto sequestro probatorio l’abitazione di una vittima di un infortunio sul lavoro, sempre che, appunto, di questo si sia trattato.
Le indagini proseguono dunque su due fronti. Da un lato occorre ricostruire la dinamica di quanto accaduto giovedì scorso sul piazzale retrostante l’impresa edile ”Ingegner Leopoldo Castelli Costruzioni” di Talamona, dove Nicola Pontiggia si era recato - nonostante il ponte festivo - a sistemare un camion, che poi lo avrebbe travolto e ucciso.
Svetlana si era sposata con il Pontiggia 5 anni fa con rito civile. Un’unione che non sembrava avere problemi, nè li creava. Non era una coppia dedita alla vita sociale, ma chi ha conosciuto i due coniugi li descrive come due persone concrete, scrupolose e responsabili.
Nicola era un pignolo di prima categoria ed è forse questo che lo ha spinto ad andare al lavoro anche se la ditta era chiusa per ferie, per sistemare qualcosa che non andava al “suo” camion.
Quando è uscito di casa la moglie si era già allontanata? Oppure ha fatto perdere le proprie tracce dopo aver saputo della disgrazia? I suoi effetti personali sono ancora nella villetta oppure no? E dove può essere andata, se anche gli amici e i parenti si stanno dando da fare per cercarla? Perché non ha avvisato nessuno e soprattutto: perché il suo telefono tace? Domande, tante domande. E per ora nessuna risposta ufficiale, nemmeno per smentire che le due vicende possano essere tra loro collegate.
L’unica cosa certa è che sin dalle prime battute la Procura si è mossa con molta cautela e ancora oggi non ha concesso il nulla osta ai funerali dell’uomo, nonostante l’autospia sia stata eseguita sabato.
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