Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 06 Gennaio 2016
Moto da trial al lago di Culino. Il Cai: «Ambiente violato»
Il Club alpino chiede che le norme di tutela vengano rispettate. La Forestale: «Ci sono percorsi consentiti, basta rivolgersi ai motoclub».
Smog in città, aria buona in alta quota. Ma a volte non è così, soprattutto se ci sono di mezzo alcuni (ovviamente non tutti) appassionati di trial che salgono fino alla cima delle montagne con i propri potenti mezzi. Nell’inverno segnato dalla carenza di neve, sono state numerose le segnalazioni relative alla presenza di motociclisti su strade agro-silvopastorali, sentieri e pascoli in Valtellina e Valchiavenna.
Un caso esemplare è rappresentato dalle immagini scattate sul lago di Culino, sopra Rasura, dove quelli ben visibili sul ghiaccio che ricopre il piccolo specchio d’acqua sembrerebbero i segni del passaggio di moto. Altre fotografie ritraggono i trialisti mentre scendono dalla Cima Rosetta, dove hanno incontrato gruppi di increduli - e decisamente contrariati - escursionisti costretti convivere con un’insolita puzza e con il rumore dei motori. L’argomento non è inedito, soprattutto dopo le polemiche originate da alcuni cambiamenti normativi del 2014. Ma la sostanza non è cambiata. Come sottolinea il comandante provinciale del Corpo forestale Andrea Turco, sulle piste di montagna non si può circolare liberamente con le moto. «Un conto sono i tragitti autorizzati con un permesso degli enti gestori, ad esempio Comuni e Cm, per specifiche categorie di persone che hanno un effettivo bisogno di utilizzare mezzi a motore ed espongono un tagliando, un altro gli usi prettamente ludici e non consentiti», premette. «Ci sono due questioni. La prima è il transito su un percorso vietato, l’altra sono i danni provocati dalle ruote sul terreno, che possono determinare frane o difficoltà a tutti».
La situazione si complica sui sentieri e sui pascoli, dove le restrizioni sono ancora più nette. «In cima alla Rosetta in moto non si può andare», chiarisce Turco per citare un esempio documentato dagli escursionisti. I controlli, purtroppo, sono complicati e le sanzioni amministrative previste dalle leggi regionali spesso non riescono a far cambiare idea a coloro che non rispettano le norme. Cosa si deve fare in caso di incontri? «La prassi è effettuare immediatamente una segnalazione al 1515 - la nostra centrale operativa - o alla Polizia provinciale».
Il Cai, promotore di varie campagne dedicate a queste vicende, non ha dubbi: «Il problema è serio e serve il rispetto delle regole, sia per le moto, sia per le motoslitte - spiega dalla sezione di Sondrio Camillo Della Vedova -. Bisogna tutelare sia l’ambiente, sia la tranquillità delle persone che frequentano la montagna senza disturbare nessuno e danno vita a un turismo virtuoso ed eco-compatibile”.
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