Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 22 Ottobre 2024
Mostra del Bitto e Forum Ambrosetti, doppio successo valtellinese
Incontro fortemente voluto dalla Provincia. Menegola: «Valle storicamente vocata alla produzione. Ne ha parlato anche Leonardo Da Vinci»
La pioggia non ha scoraggiato i visitatori della Mostra del Bitto. Così, anche la 117esima edizione di una delle manifestazioni valtellinesi più tradizionali è stata archiviata con successo, grazie alle migliaia di persone che hanno raggiunto Morbegno nel fine settimana.
Un’edizione che ha visto anche la presenza del Forum Ambrosetti per il Food and Beverage, fortemente voluto e finanziato dall’amministrazione provinciale sondriese, considerata l’importanza del settore lattiero-caseario in Valtellina. Secondo lo studio presentato proprio in occasione dell’evento, ogni anno, in provincia, si producono oltre 1.800 tonnellate di formaggi certificati con l’attivazione di 254 operatori produttori di formaggi certificati.
L’industria lattiero-casearia della Valtellina abilita quasi 100 milioni di euro di fatturato ogni anno, trend che ha visto una crescita del +57% rispetto al 2015. L’industria lattiero-casearia della sola Provincia di Sondrio sostiene il 7,9% del fatturato, il 9,3% del valore aggiunto e il 13,4% degli occupati del totale del Food and Beverage locale.
Un evento di successo, sia per il pubblico sia per il confronto con i più importanti rappresentanti economici del settore, anche per il presidente della Provincia di Sondrio Davide Menegola. «Con il Consorzio per la tutela dei formaggi Casera e Bitto, e grazie a Forum Ambrosetti, è stato possibile organizzare e promuovere qui, a Morbegno, in occasione della Mostra del Bitto, questo momento di confronto, ma direi forse più di ascolto su un tema che definirei, certo insieme ad altri, molto significativo per la nostra Terra – afferma Menegola –. Grazie al nostro sistema lattiero-caseario, che si è evoluto e professionalizzato nel corso del tempo, oggi siamo in grado di rispondere alla domanda di un mercato sempre più esigente, spesso volubile e allo stesso tempo di garantire la qualità e la sostenibilità dei nostri prodotti. Le Dop, infatti, hanno, a mio avviso, un doppio vantaggio: non solo certificano il prodotto grazie ai disciplinari a cui attenersi, ma tutelano anche le tradizioni locali contribuendo a rafforzare l’identità culturale della nostra provincia, creando, sempre più di frequente un legame diretto tra il consumatore e il territorio, pensiamo al turismo enogastronomico ed esperienziale».
Il presidente della Provincia snocciola anche una curiosità storica: «In un contesto in cui la richiesta di trasparenza e standard qualitativi è in costante crescita, le Dop offrono una garanzia di autenticità e di rispetto delle pratiche produttive tradizionali, alle quali la nostra Valle è storicamente vocata. Se ne ha traccia perfino nel Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci».
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