Mostra dei campanacci, un successo inaspettato

È andata oltre ogni più rosea aspettativa la prima Mostra dei Campanacci, che si è tenuta a Bema nella sala polifunzionale sia in termini di partecipazione sia di interesse. Risvegliare e rimettere in auge le abitudini di una volta si è rivelata una scelta azzeccata. L’avvenimento ha visto l’organizzazione dell’hotel, ristorante “Una finestra sulle Alpi”, in collaborazione con alcuni privati che hanno lavorato alacremente per la buona riuscita di questo appuntamento, Giuseppe Buzzetti e Marino Bertolini.

Sono stati raggiunti 260 visitatori. Gli espositori presenti erano 21, di cui 3 di Bema e 18 provenienti dalla provincia di Sondrio e dalla Valle d’Aosta. Ognuno poteva esporre fino a un massimo di 30 campanacci. Sono state messe in mostra campane di epoche diverse e di alta gamma: dagli inizi del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri. È stato seguito con interesse anche il convegno a tema, con la presenza di due illustri figure come l’artista, compositore valdostano Mauro Savin e il professor Giovanni Mocchi, autore del libro “Campanacci d’Italia”. Ad allietare la giornata anche la presenza del gruppo di fisarmonicisti “La Fisarmonica delle Alpi”, associazione italo-svizzera con sede a Talamona.

Una manifestazione ricca di spunti e che ha permesso di riscoprire le nostre tradizioni contadine. «Per essere la prima edizione il bilancio è davvero positivo – ha commentato Cristina Nana, titolare dell’hotel, ristorante “Una finestra sulle Alpi” -. C’erano persone di varie fasce d’età, quello che mi ha sorpreso maggiormente è stata la presenza di molti giovani, che erano in prevalenza rispetto agli adulti. Avrei pensato che questa mostra attirasse un pubblico di età superiore. La fascia d’età di maggior spicco è stata quella dai 30 ai 45 anni, non ce lo saremmo mai aspettati. Sicuramente proporremo una seconda edizione. Il prossimo anno aggiungeremo la possibilità di comprare i campanacci».

Un’esposizione originale, unica nel suo genere, che rappresenta una novità non solo per la provincia di Sondrio: «È la prima mostra di questo tipo che viene organizzata in Lombardia e nel nord Italia – ha continuato Nana -. Non sapevamo a cosa andavamo incontro, non ci attendavamo questo movimento e questo grande entusiasmo da parte della gente. Ho visto molte persone particolarmente appassionate e interessate alle tradizioni del passato, la maggior parte di loro erano agricoltori, quindi hanno nel dna la voglia di fare festa e di stare insieme».

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