Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 18 Gennaio 2016
Morbegno omaggia un eroe di guerra. Intitolata una via
Edoardo Lombardini, sottotenente degli alpini, due medaglie al valore, morì sul Monte Nero. Ora il suo nome campeggia tra le vie Nani e Borgosalvo.
Una Morbegno gelida e commossa ha salutato sabato l’intitolazione di una via, la strada che collega via Nani a via Borgosalvo, tratto che era senza nome, al sottotenente Edoardo Lombardini. Alpino, nato a Morbegno il 15 dicembre 1894, caduto in un’azione di guerra sul massiccio del Monte Nero il 3 luglio del 1915.
Nel sabato di Warwarowka e Nikolajewka, storica data celebrativa per le commemorazioni dei caduti nella Campagna di Russia, la città, i parenti e discendenti dell’alpino, l’amministrazione comunale e le associazioni d’arma, hanno tributato onori e ricordo a questo morbegnese, pluridecorato. Un «giovane eroe», protagonista con il battaglione piemontese Exilles, in cui era effettivo, della conquista del Monte Nero, importante successo bellico sul fronte dell’Isonzo, conseguito il 15 e 16 luglio 1915. L’ufficiale venne insignito di una medaglia d’argento al Valor militare, con la seguente motivazione: «Nell’attacco di sorpresa al Monte Nero, portava audacemente il proprio plotone all’assalto delle trincee avversarie, dando fulgido esempio di coraggio e di sprezzo del pericolo ai suoi alpini, che da Lui trascinati, gettavano sgomento nelle file nemiche». La “Presa” della vetta del monte, obiettivo strategico, era stata frutto di un’azione di grande ardimento. Gli austriaci, i “nemici”, la definirono «un colpo da maestro».
Ma la battaglia nel massiccio montuoso, al confine con la Slovenia, continuò, ci furono altri attacchi contro le posizioni nemiche, che difendevano contando su artiglieria e mitragliatrici e il 3 luglio dello stesso anno, in prossimità di altre trincee austriache ormai giunti a contatto con le truppe avverse, pronti a portare l’assalto all’arma bianca, il sottotenente Lombardini venne colpito a morte e cadde tra i suoi alpini. Aveva 20 anni. All’ufficiale venne conferita una seconda medaglia d’argento al valor militare, con questa motivazione: «Nell’attacco alle forti trincee nemiche conduceva il proprio plotone audacemente all’assalto, e cadeva fulminato, mentre dava fulgido esempio di coraggio e di sprezzo del pericolo».
Pagine di storia diventate cronaca da ieri, da quando l’amministrazione comunale, dopo aver accolto le richieste dei familiari e delle associazioni d’arma, ha intitolato una via al coraggioso milite.
Alla cerimonia di intitolazione erano presenti Alberto Del Martino e Guido Lucchina, per l’Ana, Associazione nazionale Alpini di Morbegno, il sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri, il presidente della Provincia Luca Della Bitta, le autorità militari, con il maresciallo della locale Stazione dei carabinieri Antonio Sottile, vertici della Guardia di finanza, alpini arrivati da Talamona, dalla Valgerola, con i gagliardetti insieme a tutte le associazioni d’arma. «Siamo fratelli minori di questo nostro eroe - hanno ricordato gli alpini - lo ricordiamo e salutiamo come un fratello, nel giorno in cui celebriamo il glorioso Battaglion Morbegno, nell’anniversario della battaglia di Warwarowka».
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