Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 31 Gennaio 2018
Morbegno, l’albergo La Ruota cambia gestione
Anna Giovanettoni e il marito e cuoco Valter Capitani lasciano dopo diciotto anni per il Crotto di Arzo. Il nuovo proprietario, Michele Ruffoni: «L’accoglienza va di pari passo con qualità urbana, adesso inesistente».
Chiude dopo 18 anni l’hotel ristorante La Ruota di Morbegno. Il ristorante morbegnese dal primo febbraio chiude i battenti, i gestori lasciano l’attività, resteranno le camere. Contemporaneamente nel comparto ricettivo cittadino proseguono le pratiche per l’attivazione dell’albergo diffuso. Ma nel settore tutti, all’unanimità, chiedono una città più bella, turisticamente accogliente e dotata di servizi. A Morbegno attualmente esistono tre alberghi, Trieste, La Ruota, Margna. Nelle strette vicinanze, fra Morbegno e Cosio Valtellino, ha abbassato da qualche tempo le serrande l’ex Bellevue, che oggi è esclusivamente uno spazio di accoglienza di profughi.
Da domani lasciano l’attività de La Ruota i titolari, Anna Giovanettoni di Chiavenna e il marito cuoco Valter Capitani di Dubino. «Dopo 18 anni abbiamo deciso di lasciare un lavoro che ci ha dato soddisfazioni per le quali ringraziamo chi ha lavorato con noi e i nostri clienti, ma che è anche molto impegnativo - afferma Giovanettoni -. Abbiamo optato per un’attività più stagionale, ci trasferiremo per Pasqua al Crotto di Arzo. Qui, invece, lasciamo spazio a forze nuove pronte a muoversi con spirito nuovo che fa bene a questo lavoro, all’interno di una città che ci auguriamo essere sempre più accogliente».
E accoglienza va di pari passo con qualità urbanistiche dell’abitato. «Cioè con strade sistemate, arredo urbano curato, monumenti e palazzi storici ben tenuti e visitabili, ma anche con servizi efficienti, proposte turistiche da offrire a chi arriva a Morbegno, magari in accordo fra pubblico e privato che guidino i turisti sul serio, come oggi non accade - afferma Michele Ruffoni titolare dell’Osteria-Vineria San Giovanni che ha rilevato La Ruota -. Questo è il minimo che si chiede a una città per potere fare vivere l’area ricettiva e per essere appetibile da turisti, viaggiatori eccetera. Adesso stiamo ristrutturando le camere, 23 in totale, de La Ruota, che manterrà il suo nome ormai noto. Posti letto che con l’arrivo della nuova statale 38 crediamo diventino più appetibili, perché liberati dal traffico della 38 attuale, e quindi più adatti a chi decide di pernottare in un luogo tranquillo».
Che sia indispensabile offrire servizi e qualità di vita per chi ci abita e per chi visita la città, lo dice anche il teorico dell’albergo diffuso Giancarlo Dall’Ara, ospite pochi giorni fa a Morbegno, secondo il quale «molto possono fare gli enti pubblici a favore del settore ricettivo offrendo una cittadina bella e vivibile». Una proposta di ospitalità innovativa, quello dell’albergo diffuso, che la città del Bitto intende fare sua, proponendosi come “città pilota in Lombardia per gli alberghi diffusi”. È stato il consorzio turistico morbegnese guidato da Giandiego Amira a lanciare l’idea di candidarsi a gestire l’albergo diffuso, coinvolgendo nel progetto anche l’ostello che si trova, ancora inutilizzato, al chiostro Sant’Antonio.
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