Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 23 Gennaio 2025
Morbegno: gestione illecita degli inerti, cava sotto sequestro
Nell’ambito di un accurato controllo sulla gestione dei rifiuti presso l’impresa Beton Duca Srl di Morbegno, con sede in Strada comunale di Campagna, specializzata in scavi e movimenti terra, estrazione e vendita di inerti, produzione di calcestruzzo, demolizione di immobili, è stata riscontrata una presunta gestione illecita degli scarti, in quanto non si sarebbe proceduto al relativo recupero del materiale di risulta da alcuni cantieri edili di Valtellina e Valchiavenna.
In sostanza, secondo gli accertamenti effettuati dal Gruppo Carabinieri Forestali gli imprenditori titolari dell’azienda avrebbero provveduto a triturare, con le loro macchine, i suddetti inerti riducendoli in piccole pezzature e, in un secondo momento, li rivendevano come rifiuti recuperati, ovvero come materia prima secondaria, non a seguito di idoneo trattamento.
Il blitz risale allo scorso 10 gennaio, ma la notizia dell’avvenuto sequestro operato dai militari del colonnello Andrea Turco, comandante provinciale dell’ex CFS (Corpo Forestale dello Stato con la riforma, alcuni anni fa, confluito nell’Arma), è trapelata soltanto ieri, quando un nostro affezionato lettore si è accorto, durante una passeggiata nella zona, dei nastri bianchi e rossi dei sigilli apposti e ha scattato un paio di foto, tra cui quella dell’ingresso alla cava.
L’impianto valtellinese, situato a non molta distanza dalla viabilità secondaria che conduce al Polo fieristico morbegnese, è del resto autorizzato al recupero del materiale conferito e non alla sola triturazione, ma le operazioni devono sempre avvenire in modo corretto. Cosa che, almeno in questa circostanza, non sarebbero avvenute dopo l’avvenuto conferimento con camion di materiali di risulta dai cantieri edili.
«I responsabili dei cantieri dopo, ad esempio, delle demolizioni conferiscono i detriti per rimuoverli dalle superficie destinate magari ad accogliere nuove costruzioni. E pagano i poli autorizzati allo smaltimento in modo corretto. Ma questi ultimi devono effettuare i trattamenti in modo legale, prima di rimettere sul mercato il materiale«, spiega un investigatore.
L’area, dove sono avvenuti i controlli dei militari forestali, è stata dunque posta sotto sequestro e il sequestro poi convalidato su richiesta del sostituto procuratore Giulia Alberti, titolare del fascicolo d’indagine.
«I sigilli sono stati apposti alcuni giorni fa - spiega l’imprenditore Yuri Duca, titolare con il padre dell’affermata azienda morbegnese -. I carabinieri sono arrivati per alcuni controlli, come quelli effettuati in passato, ad esempio nel 2010 e nel 2011, quando tutto era in perfetto ordine. Questa volta, purtroppo, hanno detto di avere rilevato alcune irregolarità e, pertanto, hanno ritenuto necessario bloccare l’attività». Il giovane impresario si dichiara, tuttavia, molto fiducioso sugli sviluppi giudiziari della vicenda: «Mio papà Ermete, che ha avviato l’impresa di famiglia nell’ormai lontano 1963 e ha sempre agito nel rispetto della legge e delle regole, mi ha assicurato che nell’arco di pochissimi giorni, quasi sicuramente già a inizio di settimana prossima, tutto tornerà alla normalità con la piena ripresa dell’attività in questo indirizzo della nostra società. L’area potrebbe venire dissequestrata già domani, giovedì, una volta pienamente sanata la situazione, e gli operai ritornare a lavorare qui da lunedì. Un eventuale errore potrebbe essere semmai attribuibile alla mia inesperienza nel campo».
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