
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 10 Ottobre 2018
Morbegno, la collegiata sotto una nuova luce
Le novità sono state anticipate nel corso del convegno e della serata dedicata al San Giovanni. Oltre al punto sugli interventi - per un milione - già effettuati, ora si pensa all’illuminazione delle volte.
Porteranno nuova linfa alla collegiata di San Giovanni, gli artisti zurighesi Isabel & Balz Baechi, che già hanno sostenuto economicamente il restauro sinora realizzato sulla chiesa parrocchiale di Morbegno “contagiando” la partecipazione corale della comunità cittadina alla riscoperta del monumento barocco. La novità è stata anticipata nel fine settimana da poco concluso da Balz Baechi intervenuto alla serata e prima al convegno dedicati alla collegiata San Giovanni apertasi con la posa di due targhe, una dedicata all’arciprete Giovanni Battista Castelli di Sannazzaro che ha voluto e pensato la chiesa di San Giovanni e l’altra dedicata alla Fondazione zurighese Baechi.
Iniziativa promossa dal Comune di Morbegno, dalla parrocchia di San Giovanni Battista, dalla “Isabel&Balz Baechi Stiftung zur Erhaltung von Wandmalerei”, dalla fondazione ing. Enea Mattei, dalla fondazione Promor in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dagli ordini degli Architetti e Ingegneri di Sondrio.
Un appuntamento molto partecipato al quale Baechi ha presenziato questa volta senza l’inseparabile moglie, che non ha potuto essere presente: per questo il benefattore e cittadino onorario di Morbegno ha portato con sé un quadro che la ritrae. Si è augurato «che le opere sul San Giovanni possano proseguire, con l’auspicio di vedere un domani la piazza sulla quale sorge la chiesa finalmente libera dalla automobili». Diversi gli interventi che si sono susseguiti durante il convegno, fra i quali quello di Luca Rinaldi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio e quello di Simona Benedetti dell’Università La Sapienza di Roma che portato i suoi studi individuando quale progettista del San Giovanni l’architetto Gerolamo Quadrio.
È toccato invece a un’altra coppia strettamente legata alla collegiata morbegnese, l’architetto Ernesta Croce e il marito, l’ingegnere Luca Gadola, fare il punto sugli interventi in San Giovanni, che stanno coordinando. Lo scorso agosto si era lavorato all’interno, sul cornicione, per completare un nuovo tassello in modo da dare risalto alla bellezza della collegiata barocca. La Soprintenza aveva dato il benestare all’operazione di «cosmesi filologica» sul cornicione come l’ha definita l’architetto Croce .
Sinora sulla chiesa è stato investito circa un milione di euro e i lavori sulla chiesa continueranno.
«Ora è stata sistemata la nuova illuminazione a led sulla cupola e si sta pensando all’illuminazione delle volte e dei fedeli verso il basso -ha detto Croce – Baechi ha anticipato che finanzierà i lavori alle quattro cappelle. Mentre sono partite le opere al museo dell’archivio della parrocchia e si sta pensando di realizzare nel locale che si trova sul lato di via Cappuccini, uno spazio espositivo dedicato a una delle preziose “macchine” di San Giovanni, cioè il catafalco, documentando anche le indispensabili operazioni di montaggio e smontaggio della confraternita». In chiusura della giornata su San Giovanni si è tenuto un applauditissimo concerto sinfonico corale: lo Stabat Mater di G. Rossini con l’orchestra Antonio Vivaldi e il gruppo corale Aenigma sotto la direzione, l’impeto e la consueta passione del Maestro Lorenzo Passerini.
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