Morbegno, aggressione a scuola: «Il lavoro dell’insegnante è sempre più delicato e i metodi di reclutamento non sono all’altezza»

«Il lavoro dell’insegnante è sempre più delicato, i metodi di reclutamento non sono all’altezza e non esiste un percorso di formazione adeguato». Antonella Turcatti, segretario provinciale di Flc Cgil, Federazione lavoratori della conoscenza che tutela chi lavora nel settore scolastico, cerca di inquadrare il contesto in cui è avvenuto mercoledì mattina l’episodio di violenza all’Istituto Saraceno-Romegialli di Morbegno. L’alterco tra uno studente 18enne e un insegnante, sfociato in uno schiaffo dato dall’adulto al giovane e nella denuncia ai carabinieri, è avvenuto in una classe quarta dell’Ipsia Romegialli.

«Un contesto scolastico che non è dei più semplici – afferma Turcatti, che cerca, come detto, di comprendere un po’ meglio quanto avvenuto -. Innanzitutto, voglio premettere che non essendo testimoni oculari dell’accaduto, non ci resta che affidarci a chi c’era e ha assistito personalmente. Da quello che è stato raccontato, lo studente avrebbe cercato di strappare di mano al docente il cellulare per impedirgli di mettergli una nota disciplinare. Chiaramente, se così fosse, anche il comportamento del ragazzo sarebbe da biasimare, non solo la reazione, da condannare, dell’insegnante».

La sindacalista vuole poi porre l’attenzione più in generale, e non in riferimento al mero episodio in questione, sulle difficoltà che spesso incontrano i lavoratori del mondo della scuola. «C’è da dire che la gestione delle classi troppo spesso non è certo facile, specie per insegnanti assunti attraverso metodi di reclutamento che non sono all’altezza e senza un percorso di formazione adeguato per diventare docenti . spiega Antonella Turcatti -. La questione non è certo di facile soluzione. Senza contare che il lavoro dell’insegnante è sempre più delicato, non è più attrattivo dal punto di vista economico e dello status sociale. I docenti sono sfiniti, anche dalla parte burocratica del lavoro. A volte non riescono a gestire gli studenti di classi numerose e in contesti complicati; a volte, capita certo anche questo, non sono all’altezza del ruolo che ricoprono».

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