Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 14 Dicembre 2017
Monte Piazzo, l’ipotesi nuova galleria
Nel caso di chiusure prolungate: è questa una delle soluzioni ventilate da Roma alla parlamentare Veronica Tentori. Il quadro idrogeologico è complesso «ma al momento non ci sono criticità tali da richiedere limitazioni di traffico».
Potrebbe essere una nuova galleria a risolvere definitivamente i problemi della Monte Piazzo, tornata da qualche giorno a far preoccupare gli utenti della superstrada 36. Un vero e proprio incubo per gli automobilisti e le imprese locali, che temono di rivivere i lunghi mesi, a cavallo tra il 2013 e il 2014, caratterizzati da una viabilità a singhiozzo per via dei lavori di messa in sicurezza del tunnel. Lunghe file di mezzi, da e per la Valtellina, sulle quali pende, ancora oggi, il rischio più grave e devastante di tutti: quello dell’isolamento, vale a dire della mancanza di un’alternativa credibile ai collegamenti verso la Brianza che non sia la statale 39 che passa da Aprica.
La notizia, tutt’altro che confortante, è rimbalzata ieri da Roma, dove la parlamentare del Pd, Veronica Tentori, ha ottenuto una risposta ufficiale (da parte del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro) all’interrogazione urgente che la stessa lecchese aveva presentato dopo la segnalazione dei nuovi problemi. Che però, ha evidenziato la stessa deputata, non l’hanno colta particolarmente di sorpresa.
«Avevo sollevato numerose volte al Governo le criticità connesse a questo manufatto già durante i lavori di consolidamento strutturale che hanno interessato la galleria tre anni fa, evidenziando due preoccupazioni – ha commentato ieri -: il movimento del versante montuoso e dunque il rischio che gli interventi in corso non fossero risolutivi, oltre all’assenza di un piano della viabilità alternativo ed efficiente in caso di blocco o chiusura dell’arteria stradale della super 36».
Del Basso De Caro ha riferito la posizione di Anas, secondo la quale «la galleria Monte Piazzo presenta un quadro idrogeologico molto complesso e per questo è oggetto di monitoraggio, ma ad oggi non presenta criticità tali da richiedere l’adozione di limitazioni di traffico».
Tranquillizzante, ma solo fino al passaggio successivo. «Nella sua risposta il Governo ha anche riferito che le rilevanti lavorazioni finalizzate alla definitiva messa in sicurezza della galleria richiedono, tuttavia, la preventiva definizione con la Regione Lombardia di una comune strategia che permetta di gestire la necessità di chiusure prolungate del traforo, con evidenti ripercussioni sul traffico».
In altre parole, bisogna iniziare a pensare a cosa fare nel momento in cui si dovesse rendere indispensabile una nuova, lunga chiusura della Monte Piazzo. Una soluzione riferita dal sottosegretario è che la valutazione, con la Regione Lombardia, di «scenari differenti di intervento, quali ad esempio la realizzazione di una nuova galleria o la sistemazione idrogeologica del versante montuoso».
Non esattamente una passeggiata... Lo sa bene anche la Tentori, che difatti chiede con urgenza assoluta «la messa in campo di queste azioni di concerto con la Regione, per garantire la massima sicurezza agli utenti della strada e per scongiurare il verificarsi di criticità viabilistiche».
Riguardo i problemi rilevati nei giorni scorsi, comunque, Anas ha tranquillizzato, parlando di calcinacci caduti «a seguito dell’urto di un mezzo pesante sulla parete della galleria. Per quanto riguarda il rifacimento del tratto di marciapiedi e dei limitrofi collettori di scarico delle acque di piattaforma risultano invece previsti all’interno di un intervento di manutenzione straordinaria già programmato».
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