Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 22 Maggio 2016
Minacce di morte a Morbegno
In mattinata rinvenute una scritta intimidatoria e una testa di capra scuoiata nel giardino dell’ex industriale Giulio Martinelli. La vittima, ieri all’assemblea della Promor con una propria lista: «Risulta difficile slegare questo fatto dalle elezioni».
Minacce di morte scritte sopra un muro e una testa di capra gettata nel giardino di casa. Giulio Martinelli, dell’ex storica metallurgica morbegnese (la fabbrica chiusa nel 1993 su cui oggi sorge il complesso Quadrio-Tirelli) ed ex presidente storico della fondazione Mattei, nel mirino di ignoti.
I fatti risalgono entrambi a ieri mattina. Sulla parete di una palazzina poco distante dalla piscina e dai giardini di via Cortivacci è comparsa a caratteri cubitali la scritta “Martinelli Giulio sei un uomo morto”. Mentre è stato lo stesso protagonista, suo malgrado, della brutta vicenda a rinvenire nel cortile di casa una testa mozzata e scuoiata di un ovino, verosimilmente una capra. Ieri si sono moltiplicati gli attestati di vicinanza a Martinelli, da quelli del sindaco Andrea Ruggeri sino a Roberto Bordoni, presidente di Promor, e Marco Milani, con Giacomo Ciapponi, membri del Comitato permanente di Promor, fondazione della quale Martinelli fa parte e che ieri mattina era riunita in assemblea al museo civico. «Si vede che do fastidio a qualcuno e forse non a caso tutto questo è successo proprio oggi in concomitanza con l’assemblea Promor». L’adombrata accusa di Martinelli si riferisce all’assemblea di ieri della fondazione, nella quale si è proceduto al rinnovo del consiglio. In questa occasione un gruppo di soci, del quale fa parte Martinelli, ha presentato dei nominativi in alternativa a quelli in continuità con il consiglio uscente. Una proposta che ha rivoluzionato la votazione, che per consuetudine si è sempre indirizzata nella nomina di una sola rosa di candidati, composta dai consiglieri uscenti.
Un fuori programma che ha tenuto banco nell’assemblea al museo, dove ieri erano presenti anche i carabinieri di Morbegno, che stanno indagando sugli atti intimidatori ai danni di Martinelli. «Non sono spaventato, mi è spiaciuto di più per l’impatto dei gesti sulla mia famiglia. Alle forze dell’ordine spettano le indagini e loro faranno chiarezza - dice Martinelli -, ma mi risulta difficile slegare le minacce dalle elezioni, una fase nella quale abbiamo scomposto le carte in tavola. Non mi era mai successa una cosa del genere in passato, né durante il ventennio di presidenza in Mattei, né quando ero in fabbrica o quando la fabbrica è stata chiusa». Il primo a stigmatizzare l’episodio, in apertura dell’assemblea, è stato il presidente uscente di Promor, che ha parlato di «un fatto increscioso». Solidarietà da Gabriele Magoni, vicesindaco di Morbegno, e dal primo cittadino Ruggeri, che si dice «sconvolto per questi atti ignobili verso una persona e una famiglia che tanto fa e ha fatto per Morbegno, il Comune si mette a disposizione con il sistema di videosorveglianza e gli agenti nelle operazioni di indagine». Vicino a Martinelli anche Milani. «Sono gesti sintomo di pochezza, forse c’è qualcuno che si è legato qualcosa a un dito e va in giro a fare queste scemenze». «Mi auguro sia solamente il brutto gesto di un incivile, perché altrimenti sarebbe avvilente assistere a quanto sia caduto in basso il dibattito nella nostra città», ha precisato l’ex sindaco Ciapponi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA