Medico picchiato, la solidarietà del territorio: «Occorre ricostruire una relazione medico-paziente improntata ad umanità, gentilezza e rispetto»

Sulla vicenda che ha coinvolto il dottor Claudio Romano si è espressa la Federazione italiana medici di medicina generale di Sondrio, di cui è segretario Marco Donnini e il dottor Alessandro Innocenti, dal 1988 alla guida dell’Ordine provinciale dei medici, chirurghi ed odontoiatri della provincia

Sulla vicenda occorsa a Claudio Romano, da 35 anni medico di medicina generale in provincia di Sondrio con ambulatori a Delebio, Piantedo, Andalo, Cino e Cercino e Piussogno, si è espressa anche la Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, di Sondrio, di cui è segretario Marco Donnini.

«La Fimmg di Sondrio, a nome di tutti gli iscritti - dice il segretario provinciale - esprime vicinanza e solidarietà al collega Claudio Romano, vittima di aggressione da parte del figlio di un suo paziente perché arrivato in ritardo in ambulatorio a causa di una prestazione domiciliare protrattasi più del previsto. É diventata ormai triste consuetudine dover registrare aggressioni e atti di violenza a carico del personale sanitario e, purtroppo, politica, istituzioni e opinione pubblica si stanno abituando a questi sempre più frequenti episodi».

Che in provincia di Sondrio non sono, fortunatamente, così diffusi, perché è la prima volta che capitano in un ambulatorio sul territorio, mentre si sono già verificati in Pronto soccorso a Sondrio tant’è che è stato introdotto il servizio di sorveglianza con una guardia giurata.

«Vogliamo che questi atti siano da monito - proseguono dalla Fimmg - per fornire risposte adeguate sulla base dei rispettivi ruoli e responsabilità. Occorre ricostruire una relazione medico-paziente improntata ad umanità, gentilezza e rispetto, investire sul sistema salute, e coinvolgere i cittadini nel comprendere la complessità della cura». Questa la ricetta proposta da Fimmg Sondrio, uno dei sindacati più rappresentativi della categoria dei medici di medicina generale.

L’intervento del Dottor Innocenti

«Mercoledì, all’inaugurazione del sesto anno del corso di formazione in medicina generale di Asst Valtellina e Alto Lario, ho voluto esprimere vicinanza al collega Claudio Romano, da più di trent’anni medico di medicina generale a Delebio e Piantedo e ormai prossimo alla pensione. Ho chiesto a tutti i presenti di solidarizzare col medico per l’accaduto. Non era mai successo in provincia di Sondrio e spiace, perché non vorremmo mai che fatti di questo tipo ci toccassero, ma il mondo sta cambiando. L’aggressività è ovunque per cui non è così strano, purtroppo, che anche qui sia capitato un fatto del genere».

A dirlo è Alessandro Innocenti, già primario di Dermatologia a Sondrio, dal 1988 alla guida dell’Ordine provinciale dei medici, chirurghi ed odontoiatri della nostra provincia, interpellato all’indomani dell’episodio occorso al medico di medicina generale Claudio Romano e della proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci di revisione della contrattualistica dei medici di base che potrebbero assumere sempre più la veste di medici assunti e meno di liberi professionisti.

«Per quanto riguarda il dottor Romano, l’ho sentito al telefono non appena ho appreso della cosa e gli ho espresso la massima vicinanza - dice Innocenti -. Mi ha detto cosa gli era successo, mi ha spiegato che ha chiamato subito i Carabinieri e che l’area in cui è avvenuto il fatto è videosorvegliata, per cui si potrà risalire facilmente all’accaduto penso. Per un medico in servizio da tanti anni, arrivare a ridosso della pensione con un fatto di questo tipo non è bello».

Sul discorso del nuovo contratto di lavoro, invece, Innocenti prende tempo. «C’è un percorso avviato con il varo delle Case di comunità che andranno a cambiare il modello lavorativo - dice -, però ogni ragionamento ora è prematuro e vale per i nuovi medici. Quelli già in servizio continueranno a lavorare nei loro ambulatori prestando, poi, delle ore anche nelle Case di comunità in base alle disponibilità di tempo che hanno. Per i nuovi medici le cose saranno un po’ diverse, perché sarà richiesto loro maggiore impegno nelle Case di comunità, ma è auspicato il fatto che mantengano anche degli ambulatori fuori, di libera professione. Per cui ora è difficile dire come cambierà la figura giuridica del medico, in quanto sembrerebbe restare un ibrido, in parte a servizio del pubblico in parte in libera professione. L’Ordine sarà comunque attento all’evolversi della situazione, punteremo a rivedere il codice deontologico, a definire con chiarezza cosa si intende per atto medico e la sfera della sua eventuale punibilità».

Quanto al corso di formazione per medici di medicina generale di cui Innocenti va sempre fiero, ricorda che «cambierà anch’esso e in meglio - dice -, perché il ministro intende trasformarlo in specializzazione vera e propria ed è una bella cosa, però, gli iscritti al corso sono davvero pochi. Solo cinque quest’anno i medici al primo anno di corso su più di 20 nuovi iscritti all’Ordine. Un vero peccato».

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