Medico aggredito a Piantedo, solidarietà trasversale: «Non si può avere paura di fare il proprio lavoro»

Si moltiplicano gli attestati di stima a favore del dottor Claudio Romano dopo l’increscioso episodio che si è verificato nei giorni scorsi fuori dall’ambulatorio di Piantedo dove è solito prestare servizio. Il primo di questo genere registrato in Bassa Valle. Insieme ai vertici sanitari e ai portavoce di categoria, sono tantissimi i pazienti del noto medico di base, residente da 35 anni a Delebio, ad esprimere solidarietà nei suoi confronti. A loro si aggiunge la vicinanza dei sindaci dei Comuni dove Romano esercita la professione. Come ha spiegato su queste colonne Romano ha denunciato per lesioni a personale sanitario- che gli sono costati 15 giorni di prognosi per i colpi al torace - il figlio di una paziente che attendeva una ricetta per la madre, accusandolo di un eccessivo ritardo rispetto agli orari di visita.

Luca Moukas, il 26 enne di origini marocchine di Colico, che si è trovato faccia a faccia con Romano da noi sentito ha parlato invece di una «reazione a un ’accoglienza non certo amichevole e visto come si sono evolute le cose a mia volta ho sporto denuncia». «Questa situazione mi ha fatto davvero specie- afferma il sindaco di Piantedo Fabiana Pinoli - lavoro in ospedale, sono è caposala a Lecco, e questi agiti purtroppo sono ormai all’ordine del giorno e spiace molto perché dimostrano il degrado più totale delle persone. Ho sentito telefonicamente il dottor Romano al quale sono vicina come a tutti i medici che fanno ben oltre il dovuto, soprattutto in questo periodo in cui si moltiplicano i malanni di stagione e il carico di lavoro è molto elevato».

Sulla stessa lunghezza d’onda il vicesindaco di Delebio Nicola Scaramella: «Mi unisco anch’io al coro di cittadini e amministratori a favore del nostro dottore che gode della nostra massima stima e che avrà tutto l’appoggio del nostro Comune. C’è un’indagine in corso che speriamo faccia luce presto».Il sindaco di Andalo, Juri Girolo si dice scosso dopo «avere letto il caso su La Provincia , sono cose che non vorremmo mai leggere , la violenza non è mai né il mezzo, né il fine indipendentemente da tutto e non è mai giustificabile. La questione sanitaria è già complessa, l’operato dei medici di base è prezioso e sappiamo delle scarse presenze sul territorio. Oggi questi professionisti devono farsi in quattro per arrivare ovunque e devono anche avere timore a fare il loro mestiere, è assurdo».

«Siamo sconcertati – aggiunge Basilio Lipari primo cittadino di Cino – il nostro dottor Romano fa parte di una categoria vessata in maniera esagerata, invece sono uomini dello Stato che stanno facendo il possibile per dare un servizio al cittadino e con la burocrazia che gli è caduta sulla testa non so nemmeno come facciano ad arrivare dove arrivano. I medici sono qui per noi e non viceversa». Per Daniele De Pianto sindaco di Cercino «La notizia che abbiamo letto è allarmante. È la prima volta che nel nostro andamento succede una cosa del genere, è un gesto che va al di là di ogni motivazione. Spero che tutto si fermi qui, perché ultimamente assistiamo a comportamenti irrazionali e l’aggressione di un dottore è una delle estreme situazioni che dobbiamo arginare». s.ghe.

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