Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 29 Gennaio 2018
L’impianto di inerti lascerà l’oasi naturale
L’azienda si impegna per quanto di sua competenza a rimuovere i macchinari e a bonificare l’area. Il Consorzio di gestione soddisfatto: «Una vittoria seppure arrivata dopo anni di attesa dalla segnalazione».
Al via i lavori di dismissione dell’impianto di lavorazione inerti che per decenni è stato presente all’interno della Riserva naturale del Pian di Spagna. È recente l’inizio delle opere di smantellamento delle strutture, ormai in disuso, caldeggiato da sempre sia dalle associazioni ecologiste attive in favore della tutela dell’area protetta, sia dallo stesso ente gestore della Riserva. L’area si trova sulla sponda destra dell’Adda a ridosso del ponte sulla statale 36 e ospita strutture, depositi, macchinari per il lavaggio e la frantumazione di inerti.
Dell’incompatibilità di questo tipo di attività economica con il contesto naturale in cui è inserito si parla da tempo, tanto che già nel Piano di gestione della Riserva che risale alla metà degli anni 90 - ancora vigente in attesa della definizione del nuovo documento - veniva definita in questo modo. Una prima convenzione era stata stipulata nel 2006 come previsto dal piano di gestione che, per le attività indicate come incompatibili, impone la definizione di un accordo in cui siano indicate le modalità di compatibilizzazione delle attività e i tempi di completamento. L’incompatibilità dell’impianto riguardava cinque aspetti critici che sono i parametri estetici compromessi, la produzione di polveri di cantiere e di polveri sollevate dai mezzi di trasporto sulla strada di accesso, l’inquinamento acustico, l’inquinamento luminoso e le possibili interferenze negative con il ciclo dell’acqua.
Tra ritardi, accordi disattesi, cambio degli interlocutori, proteste, si è arrivati negli anni scorsi a un’ultima convenzione tra attività produttiva e Riserva con la quale sono stati definiti i tempi per la rimozione dell’impianto: «Entro la metà di quest’anno - spiegano dal Pian di Spagna - la ditta si è impegnata a dismettere l’intera area, con il dovere di bonificare la zona, che risulta essere in parte di proprietà dell’impresa stessa, in parte comunale e in altra parte di privati, ripristinando lo stato dei luoghi. Di sicuro si tratta di un risultato che, seppure ad anni di distanza dalla segnalazione del problema, può essere considerato una vittoria».
Le associazioni ecologiste riunite sotto il cartello Osservatorio del Pian di Spagna (www.occhisulpiandispagna.blogspot.it) , rappresentate da Wwf Valtellina e Valchiavenna, Cros di Varenna, Legambiente e associazione Orma di Morbegno si dicono «soddisfatti per questo risultato. Adesso sarà importante restituire quella zona alla naturalità che gli è stata negata per anni, prestando attenzione affinché non sia nuovamente antropizzata senza rispetto come avvenuto in passato». La zona nei pressi dell’Adda in cui sono in corso i lavori di dismissione del frantoio è la stessa in cui, secondo il progetto di valorizzazione del percorsi ciclabili che riunisce provincia di Sondrio, Como e Lecco, dovrà sorgere la passerella ciclo-pedonale sull’Adda che dal Sentiero Valtellina darà accesso al Pian di Spagna. Una sorta di porta della Riserva ancora tutta da disegnare e vista quindi come opportunità da ponderare nel rispetto dell’area protetta di cui sarà ingresso.
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