Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 05 Maggio 2017
Latteria Sociale Valtellina, bilancio in salute: trenta milioni e tante nuove sfide
Ad oggi conta 113 aziende e 34 milioni di litri raccolti. Ai soci il latte pagato il 30% in più del prezzo di mercato.
Un regolamento innovativo per il conferimento, una nuova organizzazione per competere sul mercato, un bilancio che si mantiene sui livelli eccellenti degli anni precedenti e che ha consentito di remunerare il latte il 30% in più del prezzo medio di mercato. Con queste premesse la Latteria Sociale Valtellina – realtà fatta di 113 aziende conferenti, 112 dipendenti, 34 milioni di litri di latte raccolto, 7 unità produttive e un fatturato che sfiora i 30 milioni di euro - è pronta ad affrontare le sfide che la attendono.
Quella che esce dal bilancio è un’azienda in salute, leader nel settore lattiero-caseario in provincia di Sondrio. Oltre il bilancio, oltre i numeri, durante l’assemblea dei soci, che si è riunita venerdì sera nella sede di Delebio, è stata ribadita la finalità della Latteria, uno dei fiori all’occhiello del sistema cooperativistico provinciale: valorizzare e sostenere l’attività agricola dei soci conferenti, assicurando il miglior supporto e il maggior riconoscimento dei loro prodotti, latte e formaggio.
Quanto ottenuto nel 2016, in tempi molto complicati per il settore a causa di problematiche che arrivano da lontano - a cominciare dal rapporto con le multinazionali del settore - rappresenta un risultato straordinario, considerata la congiuntura che ha penalizzato il comparto lattiero-caseario italiano.
La società è infatti riuscita a mantenere i livelli di mercato e ad assicurare la giusta remunerazione ai soci è la doppia impresa della cooperativa. «Non ci aspettavamo risultati del genere - ha premesso il direttore Marco Deghi -. Un anno fa, nel pieno della crisi, facevamo ben altri discorsi. Questo bilancio e la remunerazione del latte dovrebbero rendervi orgogliosi di essere soci della cooperativa». Gli investimenti in corso e altri programmati per i prossimi due anni, per un totale di oltre quattro milioni di euro, testimoniano la volontà di crescere e di guardare avanti. A Trivate la struttura per la stagionatura del Valtellina Casera è stata ammodernata e ampliata, fino a tremila metri quadrati coperti, per ospitare un nuovo reparto per la preparazione, il confezionamento e l’etichettatura dei prodotti. Altri lavori hanno interessato i caseifici di Delebio, dove si producono i formaggi semiduri, quelli di capra e la ricotta, e di Postalesio, con il rinnovamento della linea di imbottigliamento del latte. Il latte, raccolto esclusivamente in provincia di Sondrio e in Alto Lario, è stato trasformato ottenendo quasi tremila tonnellate di formaggi, duemila delle quali prodotte a Delebio, 3.628 tonnellate sono state destinate al latte alimentare, 139 alla panna fresca.
Tra i prodotti quello di punta è il Valtellina Casera dop, che, da solo, rappresenta quasi il 53% dei formaggi semiduri, seguito dal Val Lesina con il 19%.
La Latteria, nel 2016, ha gestito oltre settemila forme di Bitto dop, il 38% di quello marchiato in tutta la provincia, comprese le circa tremila forme prodotte nella struttura di Madesimo. Tra i formaggi molli, che rappresentano il 24,18% del totale, il Piattone copre quasi il 60%.
L’assemblea ha inoltre esaminato il nuovo regolamento per il conferimento che innova e caratterizza un sistema già utilizzato dalla Latteria con l’obiettivo di soddisfare il crescente interesse dei consumatori nei confronti della provenienza, della qualità dei prodotti e della filiera.
Agendo sulla tracciabilità, sull’alimentazione, sul benessere animale, sull’alta qualità e su altri aspetti, gli allevatori ne trarranno beneficio sul fronte dell’organizzazione aziendale e dei costi di gestione e la Latteria Sociale Valtellina sarà la prima, in Lombardia, a potersi presentare con un prodotto di montagna, così come indicato da un apposito regolamento dell’Unione europea. Il nuovo strumento, dopo il via libera dell’assemblea dei soci, verrà subito introdotto affinché le aziende si possano adeguare entro i tempi stabiliti. Guardare al futuro significa anche lasciare spazio ai giovani.
Con questo spirito quattro consiglieri, Rocco Acquistapace, Piero Acquistapace, Adriano Zamboni e Vittore Cerri hanno lasciato il posto nel nuovo consiglio di amministratori a tre nuovi ingressi, allevatori trentenni e quarantenni, che porteranno entusiasmo e nuove idee: Daniele Colli, Gianni Gusmeroli e Stefano Rumo. I soci hanno votato il nuovo consiglio di amministrazione e rinnovato la fiducia al presidente uscente Armando Acquistapace.n
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