La corsa a fare la spesa
«Allarmismo ingiustificato»

Aumentate le vendite di pasta, farina e lievito come durante il primo lockdown. Ma secondo il direttore commerciale di Iperal non ci sono problemi. L’unica limitazione riguarda l’olio di semi, in gran parte importato da Russia e Ucraina

Il pensiero corre inevitabilmente ai primi giorni di lockdown del 2020. In molti casi, infatti, lo scenario è davvero simile: proprio come, due anni fa esatti, ad essere presi d’assalto erano le corsie di pasta, farina e lievito, così ancora oggi nei supermercati della provincia di Sondrio si sta verificando una vera e propria corsa all’acquisto di generi alimentari.

Stare calmi

«Da ieri – ovvero da venerdì per chi legge, nda – stiamo assistendo ad un incremento significativo di vendite per una certa categoria merceologica legata all’ambito alimentare». Spiega così quello che a tutti gli effetti può essere considerato «isterismo ingiustificato» Valter Vangelisti, direttore commerciale del gruppo Iperal.

E, questa volta, non si tratta soltanto di pasta: alla lista di prodotti menzionati in precedenza, infatti, si aggiunge ora anche l’olio di semi, le cui scorte nei magazzini vanno via via terminando. Nei negozi Iperal, ad esempio, da ieri l’acquisto è limitato a due latte, ovvero al massimo due litri per scontrino. «In questo caso – prosegue Vangelisti – abbiamo dovuto contingentare le vendite in quanto, da alcuni giorni, abbiamo problemi a fare scorta del prodotto e rischiamo di rimanere senza. Per il resto, invece, al momento non ci sono grosse criticità».

Dall’Ucraina e dalla Russia ogni anno l’Italia importa circa 420 mila tonnellate di olio di semi di girasole, usato specialmente per le fritture: i due Paesi dell’Est da soli rappresentano il 60% della produzione. Con il blocco degli scambi commerciali, l’industria alimentare europea sta già avvertendo le conseguenze e così ora l’olio sta diventando un bene quasi introvabile. A breve, poi, potrebbe diventare un problema sempre maggiore anche per il settore dolciario: dopo la rinuncia, infatti, all’olio di palma per i biscotti, da anni tutta la produzione è stata riconvertita al prodotto della spremitura dei semi.

«In generale, però, l’invito è quello di mantenere la calma: al momento, come detto, riusciamo a garantire la disponibilità dei prodotti nei nostri negozi ed è inutile, quindi, farsi prendere dal panico». Di certo, in ogni caso, per il direttore Vangelisti le settimane a venire si prospettano parecchio intense.

«Chiaramente la situazione non è delle migliori e, a livello commerciale, è particolarmente dura. In 35 anni di carriera devo ammettere che non mi era mai capitata una faccenda così». Infatti, «sta diventando sempre più difficile reperire le materie prime: e non parlo solo dei prodotti, ma anche degli imballaggi», prosegue.

Quadro preoccupante

Le notizie legate al possibile sciopero degli autotrasportatori – ieri bocciato dalla Commissione di garanzia – in questi giorni ha messo in allerta numerosi acquirenti, riversatisi nei punti vendita per fare scorta di beni di prima necessità. La situazione in provincia, tuttavia, sembra reggere abbastanza: gli scaffali vuoti tra le corsie dei supermercati sono pochi e limitati, come detto, ad alcune categorie merceologiche. Anche per questo la maggior parte degli store in Valle al momento non ha adottato altri limiti agli acquisti.

«Al momento – ha dichiarato ieri mattina Pierangelo Mazzoni, titolare della Conad di Talamona – non ho indicazioni in questo senso e, sinceramente, spero che non avvenga nemmeno nel futuro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA