Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 17 Maggio 2024
Iniziati i lavori di sgombero della neve
sul lato svizzero del passo della Forcola,
ma gli accumuli sono ancora elevati
«A queste altitudini l’inverno non è ancora finito» hanno riferito i tecnici dopo i rilievi condotti questa mattina, quando ancora fresca era la neve caduta abbondante nel pomeriggio e nella serata di ieri
Sono cominciati i lavori di sgombero della neve sul lato svizzero del passo della Forcola, nel tratto di strada compreso tra il valico di La Motta, in Valposchiavo, e il confine con l’Italia, anche se le condizioni di innevamento non sono molto diverse da quelle rilevate dall’Ufficio tecnico cantonale dei Grigioni due settimane fa. Gli accumuli sono ancora notevoli e le frese della ditta Fratelli Lanfranchi di Poschiavo, che dal 2008 ha l’incarico per lo sgombero della neve sul passo del Bernina, si confrontano con muraglioni alti diversi metri. «A queste altitudini l’inverno non è ancora finito», hanno riferito i tecnici dopo i rilievi condotti ieri mattina, quando ancora fresca era la neve caduta abbondante nel pomeriggio e nella serata di giovedì.
Sul fronte delle slavine è stato riferito che «alcune sponde si sono parzialmente scaricate in quanto ci sono state alcune valanghe spontanee. Ce ne aspettiamo ancora delle altre, dato che le temperature si stanno innalzando, favorendo quindi lo sgombero».
Mentre i lavori di sgombero della neve, in vista della riapertura della strada prevista per il mattino di lunedì 3 giugno, procedono a pieno regime, alta è l’attenzione. «Abbiamo avuto alcune interruzioni - hanno riferito dall’Ufficio tecnico cantonale -, in quanto il pericolo di valanghe è ancora molto alto; le quantità di neve sono notevoli e le precipitazioni hanno ancora raggiunto la zona interessata». In ogni caso, «se le temperature saranno favorevoli», la riapertura del passo della Forcola è confermata per il primo lunedì di giugno.
Va rilevato, osservando l’attuale situazione, che la prudenza adottata dalle autorità dei Grigioni nel negare l’autorizzazione al passaggio dalla Valposchiavo e quindi dal passo della Forcola della tappa del Giro d’Italia in programma domani con arrivo a Livigno, non era probabilmente eccessiva. Anche se è difficile pensare che fosse stato previsto un maggio così anomalo per temperature e precipitazioni nevose in quota.
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