Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 24 Agosto 2021
Ingresso del parroco
Giornata di festa
in tre comunità
TeglioTresenda, San Giacomo e Castello dell’Acqua
hanno accolto, con il vescovo, don Stefano Rampoldi
Il «cammino in un’unità di intenti» fra le parrocchie di Castello dell’Acqua, San Giacomo e Tresenda insieme alla parrocchia Sant’Eufemia di Teglio è quanto il vescovo, monsignor Oscar Cantoni, ha augurato nella celebrazione di insediamento di don Stefano Rampoldi, il nuovo parroco delle tre parrocchie Tresenda, San Giacomo e Castello Dell’Acqua, oltre che collaboratore dell’unità pastorale delle parrocchie di Teglio e Castello.
Le chiavi della chiesa
Nella chiesa di San Michele a Tresenda le comunità si sono riunite per accogliere il nuovo parroco, che ha cominciato il suo ministero tra loro. Durante la celebrazione eucaristica il sacerdote è stato immesso dal vescovo di Como che ha presieduto i riti di presa di possesso della parrocchia, consegnando a don Stefano le chiavi della chiesa e domandandogli disponibilità nel proclamare la parola di Dio, nel celebrare i sacramenti, nello spezzare il pane eucaristico e nel donare la sua vita per i fedeli a lui affidati.
«Voglio presentarvi don Stefano - ha detto il vescovo - cui sono legato da tempo antico, da quanto frequentava da giovane studente le scuole superiori a Como. Ho avuto la gioia di accompagnarlo nella sua formazione».
Ritorno in Valtellina
Ordinato sacerdote il 15 giugno 2002, don Stefano è stato vicario a Rovellasca dal 2001 al 2007, a Talamona dal 2007 al 2016; dal 2016 è stato collaboratore nelle parrocchie del Colichese. Ora il religioso ha preso il posto lasciato vuoto da don Remo Orsini, collaboratore della parrocchia di Tresenda in questi ultimi cinque anni, che il vescovo ha chiamato a servire le comunità di Cosio e Regoledo, e da don Paolo Bettonagli che ha servito per diversi anni nella parrocchia di San Giacomo e che ora ha ottenuto l’incarico di arciprete la parrocchia di Traona.
A loro è andato il ringraziamento di monsignor Cantoni che, per il futuro, ha augurato «un fecondo interscambio fra le parrocchie – ha detto per progettare insieme attività comuni a livello liturgico, catechistico e caritativo e per la pastorale dei giovani. È finita l’epoca in cui ciascuno difendeva il proprio campanile. Oggi parroco e fedeli sono chiamati insieme a sentirsi responsabili delle parrocchie».
La prima omelia
Al termine della parte iniziale, la liturgia è proseguita con la riflessione del nuovo parroco, che ha voluto sottolineare la pertinenza delle letture e del Vangelo con l’occasione del suo arrivo: «Il Signore ha sempre qualcosa da dire alla nostra vita nel momento opportuno e oggi ci domanda: chi vogliamo servire? Noi dobbiamo sempre decidere di servire Lui e il mio compito in mezzo a voi sarà proprio un compito di servizio, perché io sarò a servizio vostro e di Cristo. Comincia oggi per me una nuova vita, un nuovo modo di servire il Signore. La meta, dunque, è unica per tutti e questo porta a creare unione tra le nostre comunità, affinché siano un segno visibile della bellezza della realtà evangelica».
Il parroco ha voluto ringraziare i presenti, i suoi familiari, le autorità civili, rappresentate in modo particolare dai sindaci di Teglio, Elio Moretti, e di Castello dell’Acqua, Andrea Pellerano, le associazioni, i confratelli sacerdoti e i precedenti parrocchiani.
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