Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 18 Aprile 2016
In provincia gli elettori snobbano il voto
Sono stati 31.158 coloro che sono andati alle urne, il 21,47% dei 145mila aventi diritto, per una percentuale che è rimasta di dieci punti sotto la media nazionale e di nove sotto quella lombarda e che è la seconda più bassa in Italia, solo dietro a Bolzano dove alle urne è andato il 17,61%.
Si è chiusa così in provincia di Sondrio la partita del referendum sulle trivelle. In un quadro generale di disinteresse ed astensionismo, ci sono alcuni dati che spiccano. Innanzitutto la conferma di quanto accaduto anche in occasione del referendum sull’acqua pubblica nel 2011: allora come adesso l’affluenza fu di 10 punti inferiori alla media. In Valtellina e Valchiavenna non si raggiunse il quorum fermandosi al 48% nonostante la rilevanza del tema.
Ai due lati estremi dell’asticella dei votanti si pongono due piccole realtà: Dazio spicca per l’affluenza più elevata con il 38,48% degli aventi diritto al voto, Castello dell’Acqua è invece il Comune dove l’affluenza è stata più bassa con il 10,83%.
Per quanto riguarda i capoluoghi di mandamento si attestano tutti di due o tre punti percentuali sopra la media provinciale. A guidare ci sono Tirano con il 24,33% e Morbegno con il 24,32%, subito dietro Sondrio con il 23,45%, Bormio con il 23,34 e a chiudere Chiavenna con il 21,55%.
Nel quadro delle curiosità si inserisce il risultato di Livigno che con il 31% è perfettamente in linea con la media nazionale e dove probabilmente ha pesato l’appello leghista al voto. Un appello che non ha avuto alcun peso, invece, a Buglio in monte, il paese del segretario provinciale del Carroccio, dove alle urne è andato solo il 12% degli aventi diritto. Appena sotto la media nazionale il 31% di Bema dove potrebbe aver pesato la battaglia sulle bollette dell’acqua di questi ultimi mesi.
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