Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 25 Gennaio 2018
Il Ponte sul cielo diventa realtà
Sarà il più alto che c’è in Europa
Tartano, l’avvio delle opere è previsto in primavera. È stata donata anche una baita. «Abbiamo già riaperto una vecchia mulattiera e ripristinato anche parte del maggengo».
Il Ponte sul cielo sarà realtà nel 2018, con l’appalto dei lavori già in corso e l’avvio delle opere in primavera. C’è fermento in Val Tartano e grande attenzione verso il progetto del Consorzio Pustaresc, realtà senza scopo di lucro che riunisce soci impegnati da 15 anni ad arrestare l’abbandono delle baite e dei pascoli su una superficie di 300 ettari, composta da 8 maggenghi oltre agli alpeggi Corte e Pustaresc.
Nel giro di un anno l’idea nata come ponte tibetano sospeso sulla valle è cresciuta fino a diventare un progetto realizzato dagli studi De Miranda ed Erba.Ha aggiunto al ponte la realizzazione di un rifugio dedicato al bird watching, riscosso l’interesse e il sostegno della fondazione Pro Valtellina «e inoltre – spiega il presidente Renato Bertolini – ha catalizzato energie, a partire dal “gruppo sentieri” che in Val Tartano ha annunciato l’impegno per il recupero e la pulizia di percorsi e la creazione di una Alta via della valle, fino al consorzio turistico Porte di Valtellina con le nuove cartine dedicate e la Comunità montana che offre l’opportunità del bando sull’attrattività cui parteciperemo con un progetto composito sul nostro territorio. E poi l’associazione Orma dedicata all’ornitologia e non meno importante l’impegno dei consorziati e il ruolo fondamentale dei 15 che si sono messi in gioco sottoscrivendo le fideiussioni necessarie a dare il via ai lavori della passerella che è ormai una certezza».
Intanto il progetto si è modificato prevedendo l’accesso del ponte – che sarà il più alto d’Europa con i suoi 222 metri di lunghezza sospesi a 148 metri sulle anse rocciose del torrente Tartano – direttamente dal centro di Campo Tartano ma soprattutto si è arricchito di nuovi elementi. Uno in particolare è nato grazie alla donazione di una baita, proprio allo sbocco del Ponte del cielo, da parte di un consorziato:«Abbiamo già appaltato l’intervento – spiega Bertolini – per la realizzazione del Bivacco Frasnino che sarà un vero e proprio rifugio dove gli escursionisti e gli amanti del bird watching potranno ascoltare nelle ore notturne il verso tipico dell’allocco – che è anche simbolo del consorzio – e di giorno osservare il picchio che nidifica lungo il sentiero del Pek». Il consorzio, che ha coinvolto l’associazione ornitologica Orma in questo progetto, ha chiesto e ottenuto la scorsa estate un contributo dalla fondazione Pro Valtellina proprio per realizzare quest’opera. «Abbiamo già riaperto una vecchia mulattiera e ripristinato parte del maggengo, strappandone il 20% al bosco con un intervento del tutto in linea con gli obiettivi del nostro consorzio».
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