Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 22 Marzo 2019
Il Melloblocco non si farà in Val Masino
Niente accordo tra Comune e consorzio turistico: per il secondo anno l’evento non si terrà qui. Ma c’è chi lascia intendere che si possa organizzare altrove. Magari nuovamente nella vicina Svizzera.
La frittata è fatta: salta l’accordo fra Comune e consorzio e salta il Melloblocco in Val Masino. Per il secondo anno consecutivo, a meno di un clamoroso colpo di scena, la Valle resta orfana del suo evento di maggiore richiamo per colpa di tensioni politiche che hanno tracimato ben oltre i banchi comunali. Ci avevano creduto gli operatori turistici della vallata fra i quali ieri si è diffuso un palpabile malumore, il prefetto Giuseppe Scalia, il presidente della Provincia Elio Moretti, chiamati a mettere pace fra i due contendenti, Comune e consorzio turistico Valtellina di Morbegno, che avrebbero voluto organizzare il più grande raduno internazionale di arrampicata sui massi del mese di maggio nato e cresciuto in Val Masino e Val di Mello.
Nell’ultimo atto della vicenda il Comune ha dato il via libera all’organizzazione del Melloblocco e alla cogestione della manifestazione sportiva con il consorzio a condizione che nello staff organizzativo vi fosse una delegazione in rappresentanza del municipio. A sua volta il consorzio guidato dal vicepresidente Alan De Rossi ha dettato le sue regole: il ritiro delle dimissioni dal consorzio da parte del Comune. L’amministrazione comunale di Simone Songini su questo punto è stata, però, irremovibile (il Comune si era dimesso perché, mentre stava organizzando il “Mello” con gli operatori, si è sentito scavalcato dall’improvvisa entrata in scena del consorzio).
Forse adesso l’intenzione del consorzio è di spostare questo o il prossimo anno la competizione fuori dalla Val Masino, come è successo l’anno scorso quando Michele Comi, proprietario del marchio Melloblocco insieme con Stefano Scetti, dipendente del consorzio, tecnico storico del Melloblocco, ma anche capogruppo della minoranza in Val Masino e quindi parte avversa all’attuale giunta in municipio, avevano portato la manifestazione in terra elvetica.
Lo lascia intendere, o meglio aggiunge confusione, la chiusura sibillina del comunicato stampa diffuso ieri dall’ente turistico. «Siamo dispiaciuti, ma non rassegnati: faremo il possibile per evitare che la Valtellina perda per il secondo anno consecutivo Melloblocco». Cosa ci sia sotto la frase non è dato saperlo, il consorzio non dice di più. Risponde di no, invece all’accordo con il Comune perché «abbiamo chiesto di ritirare le dimissioni a suggello dell’accordo. Con grande rammarico non abbiamo trovato la disponibilità del Comune: in assenza della collaborazione, auspicata e necessaria, non è stato quindi possibile trovare l’accordo». Il consorzio dice di essersi interessato al Melloblocco per evitare che l’iniziativa finisse di nuovo «in Svizzera o altrove, vanificando gli sforzi profusi da enti pubblici e operatori privati nel sostegno alle quattordici edizioni precedenti. Il nostro territorio, è la nostra convinzione, non può permettersi di perdere Melloblocco». Il sodalizio turistico parla della sua proposta «inviata martedì scorso a Comune e operatori, di una bozza di accordo per l’organizzazione con il Comune di Val Masino e l’associazione contemplando la costituzione di un comitato organizzatore composto da otto membri: due ciascuno indicati dal consorzio, dal Comune e dagli operatori, oltre a due consulenti tecnici. Avevamo inoltre ritenuto fondamentale lo sviluppo di un programma triennale per dare stabilità organizzativa all’evento e dare garanzie ai partecipanti e agli sponsor».
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