Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 21 Marzo 2018
Il Melloblocco che va in Svizzera
«Occasione per non farlo morire»
Valmasino: Michele Comi, proprietario del celebre marchio, ricostruisce i passaggi alla base della decisione
La trasferta in Svizzera del Melloblocco? «Un’occasione per non farlo morire e per fare circolare il suo nome in un contesto ancor più internazionale, in attesa di un eventuale ritorno, chissà se rafforzato da un clima di diversa accoglienza e consapevolezza».
Parola di Michele Comi proprietario del marchio Melloblocco quest’anno ceduto al Mbb Street Boulder di Lugano, «dai cui organizzatori ho ricevuto l’invito per ospitare il Melloblocco in tour, a Cresciano, uno dei principali templi mondiali del bouldering,una volta constatata l’impossibilità di enti e operatori di attivare l’organizzazione». Cioè da febbraio, quando il comitato organizzatore della Valmasino ha annunciato ufficialmente di gettare la spugna sul Melloblcco che ad un mese dalla comunicazione degli operatori turistici della Valle è stato predisposto in Ticino.
Comi dopo il suo intervento di inizio settimana ritorna sulla questione, che ha scatenato una bufera, ripercorrendo le tappe del Melloblocco. «L’iniziativa nasce nel 2003 da un progetto ideato da me e da Nicolò Berzi, che viene accolto e finanziato dal Collegio regionale guide alpine della Lombardia che dà il via a quello che in pochi anni diventa il più partecipato raduno di arrampicata in ambiente naturale al mondo» spiega Comi. Il Collegio avvia l’evento e passa quindi il testimone al Comune di Val Masino e successivamente all’associazione operatori. «Con Nicola Noè sin dalla prima edizione e affiancato da Stefano Scetti dal 2007, continuo a fornire consulenza e direzione organizzativa all’associazione operatori sino al 2016, con i risultati e riscontri internazionali che conosciamo e le ricadute economiche locali. Il budget necessario per l’organizzazione viene reperito per la quasi totalità da sponsor tecnici, esentando gli operatori locali da qualsiasi contribuzione diretta».
Nel giugno 2016 con Nicola Noè Comi comunica agli operatori la rinuncia all’organizzazione «per dedicarmi ad altri progetti, agevolando il passaggio di consegne e lasciando agli operatori locali a disposizione il marchio Melloblocco,registrato a cura e spese dal sottoscritto sin dall’esordio del raduno». L’edizione 2017 viene recuperata in extremis «ed è ancora un successo, ma si accompagna con polemiche. Nei mesi seguenti confermo la disponibilità d’utilizzo del marchio Melloblocco».
Siamo ai giorni nostri quando «nessun soggetto associativo e turistico in Valle o istituzionale prende in mano l’organizzazione per l’edizione 2018». Lo scorso 2 febbraio l’associazione operatori dichiara ufficialmente la rinuncia alla manifestazione. Da qui la presa in considerazione dell’invito svizzero.
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