Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 06 Aprile 2018
Il caso anestesista. Ruggeri non ci sta e querela il comitato
Morbegno, dopo il comunicato sul trasferimento: «Colpendo me spostano il fulcro della questione». Lunedì l’incontro dei sindaci sul futuro dell’ospedale.
«Ho dato mandato al mio legale per adire alle vie legali a tutela della mia persona e della mia carica». Questo l’annuncio del sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri, dopo «l’attacco personale a cui sono stato sottoposto: considerandomi altamente diffamato ho ritenuto di dovere denunciare l’autore della diffamazione, il comitato, alle autorità competenti».
Ruggeri lo ha dichiarato ieri nel corso di una conferenza stampa convocata per specificare la reazione dell’amministrazione comunale all’attacco del comitato popolare “Salviamo la nostra sanità” che per primo, la settimana scorsa, aveva reso nota la scelta dell’Azienda sanitaria di eliminare dopo Pasqua la figura dell’anestesista dal Ppi di Morbegno (l’ex pronto soccorso).
Il comitato ha chiesto di sospendere l’esecutività dell’ordine di servizio dell’Asst o in alternativa, «a garanzia della sicurezza dei pazienti del Ppi, degenti e operatori del Pot», «lo spostamento dell’auto medica dalla postazione di Nuova Olonio al presidio ospedaliero di Morbegno» per garantire la presenza sul mezzo del rianimatore.
«Ma il comitato, colpendo me in qualità di sindaco, ha spostato il fulcro della questione, cioè comprendere le motivazioni che stanno dietro la scelta sull’anestesista dell’Azienda sanitaria alla quale spetta spiegare, con dati, le nuove disposizioni sul Ppi. Un fatto che non ci lascia indifferenti, lo dimostra il sollecito che abbiamo rivolto ad Asst per chiarire pubblicamente la decisione».
«Il vero problema da affrontare è la riorganizzazione in corso sul Pot (Punto di primo intervento) di Morbegno e come essa si colloca nella più grande visione strategica della sanità di montagna - dice Ruggeri -. Per questo ho richiesto ai colleghi sindaci di trovarci e di confrontarci a Morbegno lunedì alle 20,30. Mentre dopo le ultime affermazioni non considero più il comitato in grado di affrontare e sostenere una fase così delicata. Comitato che si è scordato come, congiuntamente alle opposizioni, abbiamo voluto che la sua voce fosse nobilitata da una delibera consigliare, fatto mai accaduto prima, proprio perché la materia deve restare su temi alti e istituzionali».
L’ordine di servizio sull’anestesista è stato comunicato ufficialmente giovedì scorso ai dipendenti dell’ospedale, tre giorni prima della sua entrata in vigore. Ma della questione se n’è parlato il lunedì precedente durante la cabina di monitoraggio sull’ospedale, tavolo di confronto fra i sindaci e Azienda sanitaria, «dalla quale però non è uscita alcuna comunicazione» contesta il comitato, che se l’è presa in particolare con Ruggeri, sul quale «maggiormente ricade questa situazione, visto che, tempestivamente aggiornato, potrebbe essere stato indotto a una sottovalutazione del problema stante il rapporto amicale e di parentela che intrattiene con il dirigente dottor Beretta (Enrico Beretta, direttore del dipartimento di emergenza di alta specialità urgenza e accettazione dell’Asst)». Questo il passaggio che non è piaciuto affatto al sindaco, ma anche ai colleghi di Talamona e Ardenno, che fanno parte della medesima cabina di monitoraggio.
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