Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 20 Luglio 2017
I commercianti: «Nuovi voucher demagogici e inutili»
L’Unione di Sondrio boccia questa forma di retribuzione: «Così è complicata e ingessata dalla burocrazia». La presidente Credaro: «È venuta meno l’immediatezza della riscossione: bisogna attendere il mese successivo».
Più “pesanti” e costosi, gravati da adempimenti burocratici, compresa la gestione in digitale sulla piattaforma informatica dell’Inps, la «non immediatezza della riscossione», con i lavoratori che devono attendere il mese successivo a quello della prestazione per poter ricevere il proprio compenso.
Non piacciono ai commercianti sondriesi i “nuovi voucher”, la nuova forma retributiva che regola le prestazioni di lavoro occasionale appena varata. Si levano proteste sintetizzate in una presa di posizione ufficiale della presidente del comparto Loretta Credaro. L’argomento è stato trattato lunedì nel corso della giunta dell’Unione commercio e turismo della provincia di Sondrio.
Durante l’incontro è emerso il malcontento tra gli operatori, si parla addirittura di un “rimedio”, «se possibile, peggiore del male», l’abolizione dei “vecchi voucher”. “Nuovi voucher” considerati “inadeguati” dal mondo delle imprese, del commercio, del turismo e dei servizi, come precisato dalla presidente Loretta Credaro. «A nostro parere – ha affermato – i “nuovi voucher” o “Contratto di prestazione occasionale”, appena entrati in vigore sono demagogici e inutili, perché troppo complicati da utilizzare e “ingessati” dalla burocrazia». Un punto di vista che appare del resto in linea con quanto espresso da Confcommercio nazionale.
I membri di giunta dell’Unione sondriese hanno evidenziato i “punti non graditi”. «Al Governo era stata chiesta una risposta immediata, certa ed efficace al vuoto prodotto dalla cancellazione dei voucher – è stato detto – ma se è vero che l’esecutivo ha provveduto a formulare una nuova regolamentazione del lavoro occasionale, essa – e qui viene evidenziata la prima criticità – appare come una misura “pasticciata”, non pienamente funzionale all’obiettivo che ci si era prefissato. Lo strumento appena introdotto si presenta appesantito da nuovi costi e adempimenti burocratici, che portano via denaro e tempo agli imprenditori, oltre a non essere per niente in linea con la snellezza che dovrebbe invece caratterizzare una prestazione occasionale».
Evidenziate altre carenze. «Se è vero – è stato affermato – che l’aspetto della tracciabilità e dei controlli risulta rafforzato attraverso la nuova piattaforma informatica, ad esso si accompagnano scarsa chiarezza e inutili vincoli legati al numero di dipendenti dell’impresa, cui si aggiungono nuovi orpelli sugli orari e sulla sicurezza di non facile lettura e comprensione da parte degli operatori».
Netto il giudizio finale. «A nostro parere – ha concluso la presidente Credaro –, ci si muove ancora nell’equivoco di fondo di voler regolare una tipologia di lavoro e non una prestazione saltuaria, occasionale e difficile da prevedere, perché legata all’andamento del lavoro. Allo stesso modo, consideriamo grave che non venga data una risposta efficace alla domanda di flessibilità per le realtà con più di cinque addetti, come appare troppo vincolante il tetto di 5mila euro per l’imprenditore che se ne serve. Con il nuovo strumento è venuta meno l’immediatezza della riscossione: in pratica, i lavoratori sono costretti ad attendere il mese successivo a quello della prestazione per ricevere pochi euro».
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