Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 23 Gennaio 2021
Giovani battono la crisi
e aprono un ristorante
«Guardiamo al futuro»
Dal foodtruck Mastersciatt a Tananai, che aprirà a Talamona.
Talamona
Si chiamano Salvatore Signorelli e Diana Pasina, talamonesi di 37 e 33 anni già titolari del noto Mastersciatt (nato nel 2015 con la presentazione del truck presso Lingotto Fiere a Torino che porta in giro sui furgoncini la cucina valtellinese) e da metà febbraio, sfidando i tempi difficili che stiamo vivendo, apriranno “Tananai- -montanaro urbano-”, ristorante e rivendita di prodotti agricoli del territorio.
Innovativi nella proposta che balza all’occhio già dall’originale denominazione scelta per il locale, i ragazzi hanno pensato di investire sugli ampi spazi (l’ex Maitai) che a Talamona sono in via Stelvio 1561 affacciandosi sulla principale arteria stradale valtellinese.
Una chef in cucina
«Insieme alla nostra chef Elisa Rapella che ha 33 anni ed è di Morbegno apriremo inizialmente con delivery e take away e poi attendiamo l’evolversi dei Dpcm .Ci siamo spinti in questa avventura- spiegano - per diversificare l’attività dallo street food e dalle sagre. Per ora siamo in tre e contiamo di arrivare a 7 per la gestione in tempi normali. La nostra attività già esistente Mastersciatt in questo anno ha operato soltanto attraverso il delivery e il take away, nonostante tutto con una buona risposta».
E continuano: «Si sente parlare spesso di come la categoria dei ristoratori sia stata messa sotto scacco dal Covid-19, immaginate la ristorazione ambulante: niente eventi per tutto l’anno e pessime previsioni per il 2021. Questo ci ha spinto a trovare nuove soluzioni e guardare al futuro».
Già pioniera della conversione in delivery nel febbraio 2020, l’azienda rappresentata da Signorelli e Pasina si è impegnata a digitalizzare l’impresa, con la collaborazione di Dijiti di Sondrio: è infatti imminente il rilascio della app custom Mastersciatt, grazie alla quale sarà possibile usufruire dei servizi di Mastersciatt direttamente dal proprio smartphone.
Si parte fra una settimana
E a febbraio appunto toccherà a Tananai. Innanzitutto il nome: «Tutti, almeno una volta da piccoli, siamo stati chiamati dai più grandi, dai nonni con questo appellativo, che significava buono a nulla, sempliciotto. È una parola che ricorda l’infanzia e che strappa un sorriso. Poi c’è una leggenda ricca di tradizione: il Tananai ha origine a Villa di Tirano, durante la peste». Quindi l’idea di impresa che si articola in tre settori: la ristorazione tipica con ricette classiche e antiche, all’interno di un locale di 400 metri quadrati «una soluzione che permetterà distanziamento sociale e sicurezza anche in periodi pandemici. Qui abbiamo in mente poi di proporre un ricco palinsesto di eventi e serate musicali, che da tempo manca in Valtellina».
Quindi la rivendita di prodotti agricoli del territorio « che andrà a rafforzare l’identità del progetto, che, come si evince già dal logo (il trattore), vuole mettere in risalto una personalità autoctona, fatta di lavoro e fatica. Sempre all’interno del ristorante ci sarà una sorta di mini Eataly, prodotti Caseari, confetture vinicoli. Poi l’aspetto lifestyle, ovvero un modo di essere Tananai: oggettistica, vestiario e cultura di montagna».
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