Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 04 Dicembre 2016
Furti di notte sulle auto in via Ligari
Morbegno: colpite le due vetture dei fratelli Re parcheggiate sotto casa, in un cortile recintato e chiuso. Spariti un binocolo e un telemetro da caccia per un valore di duemila euro. Altri colpi nella stessa strada.
Auto scassinate nel cortile di casa. È un fine settimana di preoccupazioni tra le ultime abitazioni di via Ligari a Morbegno, di corse alla caserma cittadina dei carabinieri, di “sorprese” sgradite.
Da due giorni la zona che fronteggia il lungo Adda non vive tranquilla, mercoledì notte le famiglie dello stabile al numero civico 93 si sono trovati con le auto “visitate” dai ladri, ieri la denuncia del fatto ai carabinieri.
Sottratti da un’automobile parcheggiata nel cortile recintato della palazzina un costoso binocolo Swarowski e un telemetro Bushnell apparecchiature per l’attività venatoria, per la misurazione delle distanze e di elevata qualità.
Il valore del materiale rubato si aggira sulle duemila euro. Da un’altra auto, sempre posteggiata nel cortile interno della palazzina, sono stati portati via due paia di occhiali e un portamonete.
Sono due le famiglie colpite da un’azione furtiva e probabilmente veloce, portata a termine da ladri fulminei che hanno agito con il favore del buio. A finire nel mirino dei ladri notturni, sono due dei fratelli Re, titolari fino a poco tempo fa di una officina per la lavorazione del ferro in via Ligari.
«Abbiamo denunciato l’accaduto ai carabinieri – ha spiegato ieri Franco Re, che vive con la sua famiglia nel piccolo condominio dove si è svolto il fatto, una palazzina circondata da una lunga recinzione – mi ha avvisato dell’accaduto mio fratello Leonardo, il primo ad accorgersi del furto. Entrambe le nostre automobili, due Fiat, la mia Panda e la sua Uno erano all’interno del cortile, protette dalla recinzione metallica e da un cancello telecomandato. La macchina di mio fratello era aperta – spiega – ma posteggiata al chiuso in una zona cintata, la mia Panda invece – ha poi detto – era chiusa a chiave. Eppure – ha precisato – non c’è stata effrazione sulle serrature, che sono rimaste integre, come se non fosse “passato” nessuno, eppure sono riusciti ad entrare a portare via quello che di prezioso c’era all’interno. Ci si può immaginare – dice anche – la sorpresa e l’amarezza quando abbiamo capito di essere stati presi di mira da dei ladri».
La zona, come spiegano gli abitanti della zona, è tranquilla, ma ci sono stati anche altri furti, dicono, in via Adda. La ringhiera che protegge lo stabile di via Ligari è bassa.
«È una protezione per modo di dire – spiega anche il residente – con un salto sei all’interno ma poi ti trovi in una proprietà privata, e di fronte ad altre porte. Il valore delle apparecchiature sottratte e dei beni è rilevante, speriamo che vengano recuperati».
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