Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 06 Ottobre 2015
Funerali con il vescovo
per l’addio a don Aldo
La tragediaDisposta l’autopsia, che si farà domani
Ma ormai è certo che sia trattato di un malore alla guida
Sgomenti i concittadini e gli ospiti di Residenza Amica
All’incontro tra via Diaz, la strada che “sale” dalla statale Regina verso la frazione di Masnate e la sempre trafficata via Volta, ieri mattina erano ancora ben visibili i rilievi della polizia locale della Tremezzina e un paio di pezzi della carrozzeria della “Skoda Fabia” di don Aldo Tarabini, il sacerdote valtellinese morto nel primo pomeriggio di domenica all’ospedale Sant’Anna di Como dopo il violento schianto dell’auto contro il muro perimetrale di un’abitazione. Cosa abbia causato il decesso sarà però l’autopsia, disposta dalla Procura di Como, a stabilirlo con esattezza. Autopsia che sarà effettuata con ogni probabilità nella giornata odierna.
Il vescovo ai funerali
I funerali potrebbero tenersi - una volta ottenuto il via libera dalla Procura - o nel pomeriggio di mercoledì o, molto più verosimilmente, giovedì pomeriggio.
L’intenzione dei famigliari (il fratello e la cognata, domenica mattina, sono partiti alla volta di Como, la sorella e’ rientrata subito da Roma) sarebbe quella di celebrare il rito funebre a Morbegno, paese in cui il sacerdote era nato il 18 novembre del 1931. Il rito sarebbe presieduto - secondo quanto si è appreso nel pomeriggio - del vescovo di Como, monsignor Diego Coletti. La Diocesi di Como ha ricordato con un annuncio sulla bacheca del proprio sito la scomparsa di don Aldo Tarabini.
Domenica, poco dopo le 9.45, terminata la Messa nella chiesetta della Santissima Trinita’, il sacerdote valtellinese stava rientrando alla “Residenza Amica” in frazione Villa (dove era ospite dal 2011), quando è accaduto qualcosa, probabilmente un infarto che l’ha colpito subito dopo essere salito in auto. La dinamica dell’incidente, unita al racconto di almeno di tre testimoni, ormai però lascia pochi dubbi in proposito.
Il sacerdote originario di Morbegno ha effettuato la curva “a gomito” nella parte alta di via Diaz a velocità sostenuta. «La macchina sembrava accelerata» hanno raccontato i testimoni. Cinquanta metri dopo aver affrontato la curva, la “Skoda Fabia” si è schiantata contro il muro di un’abitazione, dopo aver sbandato verso destra. Immediati, ma purtroppo vani i soccorsi. A complicare le cose anche i traumi riportati nel violento impatto. La notizia del grave incidente prima e del decesso poi è piombata alla “Residenza Amica” come un fulmine a ciel sereno.
Uomo di grande cultura
«Don Aldo era ormai uno di famiglia e ci vorrà tempo a metabolizzarne la scomparsa. Era con noi dal 201. Dei 25 ospiti don Aldo era l’unico sacerdote». Una persona speciale. Era molto socievole.
«Con lui c’era l’appuntamento “fisso” della chiacchierata del pomeriggio - dicono ancora in casa di riposo -. Era un uomo di grande cultura. Sapeva mettere a proprio agio i propri interlocutori. Lascerà un vuoto incolmabile. Ancora non ci rendiamo conto di quanto accaduto domenica».
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