
Morbegno
Un filmato per celebrare i 70 anni di storia di Avis Morbegno che rinnova il suo consiglio dando nuovamente piena fiducia al presidente Rocco Acquistapace. Si è tenuta martedì sera nella sala capitolare del complesso di Sant’Antonio la serata in onore del sodalizio locale della Bassa Valle durante la quale si sono rivissuti i passaggi fondamentali dell’associazione donatori di sangue morbegnese a partire dalle origini. Si è partiti dal primo consiglio di Avis Morbegno del 25 marzo 1955 che si tenne all’ospedale civile con il commendatore Ettore Carcano, industriale, il ragionier Rinaldo Rapella, sindaco, Bruno Molteni, medico, il sacerdote Fausto Rossini cappellano dell’ospedale, Battista Ciapponi in rappresentanza dei donatori di sangue dello stabilimento Martinelli, Carlo Negri in rappresentanza dei donatori dello stabilimento Carcano, Giuseppe Lepori in rappresentanza di donatori della centrale idroelettrica Comacina. Ampio spazio è stato poi dedicato alla presentazione del bel filmato firmato da Maurizio Gusmeroli che ripercorre le tappe fondamentali dell’associazione, ma anche la sua organizzazione, le sue attività finalizzate, è bene ricordarlo, a salvare vite umane.
«Fin da subito la sezione Avis Morbegno – riporta il filmato riprendendo le parole del presidente Acquistapace - diventa una grande famiglia e due momenti diventano una tradizione: l’assemblea annuale e la festa sociale dove si premiano e vengono ricordati i soci emeriti che sono un esempio come numero di donazioni e impegno sociale». Nel primo decennio dal 1955 al 1965 i donatori sono 90, mentre nel 2005, quarant’anni più tardi, superano gli 800 e in questi ultimi anni superano i 1.300 con una punta di 1.406 nel 2020. I tempi cambiano e a partire dal giugno del 1998 le donazioni avvengono solamente a Sondrio, arrivano nuove tecnologie, si crea un ramo scientifico con la medicina trasfusionale e nuovi risultati. Se nel 1973 le donazioni sono circa 400, nel 2024 sono quasi 3.000. Una tappa fondamentale ricordata martedì è la realizzazione della nuova sede.
«Dalla fondazione - ancora il presidente - siamo stati partner dell’ospedale di Morbegno. Dal 1975 al 2019 abbiamo avuto come sede due locali della vecchia struttura dell’ospedale, poi divenuti inadeguati per le esigenze e le attuali normative. Il mondo associativo è molto cambiato e pertanto, pur promuovendo la donazione di sangue come espressione di solidarietà e dal valore umanitario universale, abbiamo dovuto fare delle scelte. Per dare maggiore impulso all’associazione e abbiamo deciso di acquistare una sede di proprietà, una struttura accogliente, in una posizione strategica che oggi è il nostro biglietto da visita e un punto di partenza per le future generazioni che vorranno donare un po’ di sé per gli altri».
Nella sede che si affaccia su viale Stelvio è presente l’attivissima segretaria Federica Foiadelli, che si occupa della gestione dei donatori e delle pratiche di segreteria che nel tempo si sono modernizzate agevolando l’accesso dei donatori e il lavoro di chi se ne occupa.
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