Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 07 Novembre 2015
Eccessivo uso del telefonino: profugo ricoverato a Cosio Valtellino
«Uno tra i più giovani - dice Giulio Salvi, titolare dell’hotel Bellevue - proveniente dal Bangladesh e ospite da noi da ormai sei mesi, è ricoverato da due settimane all’ospedale di Sondrio. La prima diagnosi è stata di problemi da eccessivo uso del telefonino».
Hanno lasciato la struttura alberghiera in cui erano ospitati, ma dovranno rispondere del reato di furto i quattro profughi che al Bellevue si sono resi colpevoli di ripetuti furti dalla cassa del bar e ai danni degli altri richiedenti asilo ospitati a Regoledo. A smascherare i quattro è stato lo stesso albergatore, Giulio Salvi:«Da un po’ di tempo avevamo notato movimenti strani e piccoli ammanchi di cassa – dice – così abbiamo svolto un’indagine autonoma e attraverso telecamere posizionale ad hoc abbiamo potuto fornire alle forze dell’ordine immagini che non lasciavano dubbi. Per la verità – dice Salvi – quando ho preannunciato ai ragazzi l’arrivo della Prefettura per il problema dei furti, sono stati diversi a mostrare segni di allarme e c’è qualcuno in più, oltre ai quattro allontanati, che stiamo controllando». Salvi ha avvisato le autorità e i quattro sono stati allontanati «poiché con il reato compiuto hanno perso il diritto ad essere ospitati in una struttura, anche se come richiedenti asilo resta per loro la possibilità di vivere in Italia. Si sono allontanati dalla Valtellina e saranno “seguiti” dalle conseguenze della denuncia ».
Al Bellevue i profughi ospitati sono una settantina e nella gestione di un gruppo così numeroso sono quotidiane le difficoltà, spesso legate all’inattività forzata di queste persone. «Uno tra i più giovani – dice Salvi – proveniente dal Bangladesh e ospite da noi da ormai sei mesi, è ricoverato da due settimane all’ospedale di Sondrio. La prima diagnosi è stata di problemi da eccessivo uso del telefonino: questo ragazzo era fortemente debilitato, non dormiva e mangiava pochissimo perché sempre preso a telefonare a casa. Un disagio degenerato in conseguenze sul fisico che ora hanno rivelato anche altri problemi per i quali lo stanno curando». Un altro è invece in cura al centro psico sociale. Da mesi, Salvi insiste sulla necessità di coinvolgere i profughi in attività sul territorio:«Un appello accolto ad esempio da Cosio Valtellino, ma ignorato dal comune di Morbegno al quale ho proposto un’idea sulle barriere architettoniche. Ad oggi, non ho ancora ricevuto alcuna risposta».
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