Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 23 Novembre 2015
Dubino ricorda l’alluvione del 2000
Ieri una duplice cerimonia per i quindici anni della Protezione civile e per commemorare il dramma. De Gianni, ex sindaco: «Fu un tragico venerdì 17. Ricordo il dolore per la vittima, ma anche la prontezza del soccorso».
Novembre 2000, novembre 2015, insieme alla comunità, agli amministratori di oggi e allora e accompagnati dalla presenza generosa e rassicurante degli uomini della Protezione civile. Dubino, ieri ha fatto festa nel quindicesimo della locale sezione di Protezione civile e ha commemorato i tragici eventi calamitosi del novembre di quindici anni fa, quando in un tardo pomeriggio, sotto una pioggia torrenziale le frane che si staccavano in successione dal versante retico iniziarono a travolgere l’abitato.
Ci fu una vittima, Luisa Bosi la donna di 63 anni rimasta uccisa da uno smottamento mentre era nella propria abitazione: l’intera popolazione di Dubino venne evacuata, il piccolo centro divenne un fronte operativo di soccorso, che vide al lavoro centinaia di “casacche gialle” volontari della protezione civile, in arrivo insieme alle forze dell’ordine, alle autorità, da tutta la provincia e dal territorio lombardo.
La giornata di ieri è trascorsa nel centro storico di Dubino. Don Giorgio Della Valle, parroco del paese ha dapprima celebrato la messa, poi ha invitato i fedeli nel vicino oratorio, dove si tenevano i discorsi delle autorità e si proiettavano documentari e diapositive sui giorni dell’alluvione. «Andiamo - ha detto don Giorgio - a vedere e ricordare». Nell’oratorio di fronte a un uditorio attento, ha preso la parola Gildo De Gianni, il politico e amministratore valtellinese, che era sindaco del Comune nel 2000: «L’emergenza vissuta da primo cittadino in quel novembre - ha detto - mi ha fatto capire molte cose dal punto di vista umano. Fu - ha aggiunto De Gianni - un tragico venerdì 17. Le frane investivano ogni cosa, diedi l’ordine di evacuazione, l’intera popolazione lasciò le proprie abitazioni. Ricordo il dolore per quella vittima, ma anche la prontezza della risposta operativa e solidale. E a questo riguardo, voglio sempre affermare, che quando le istituzioni si mettono a lavorare, i cittadini possono stare tranquilli».
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