Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 01 Ottobre 2015
Dopo la rapina subita in albergo a Delebio: «Sono tranquillo»
«Oggi - racconta - sono andato a rifare la carta d’identità in Comune, adesso dovrò recuperare anche la tessera sanitaria che mi hanno portato via quei due, ma sono tranquillo, io continuo il mio lavoro».
Ieri la scientifica è stata all’albergo Stelvio per prelevare le impronte digitali che potrebbero aver lasciato i due rapinatori, che sabato notte hanno brutalmente aggredito e derubato Luciano Pedroncelli. Una brutta storia, di quelle che in Valtellina nessuno avrebbe mai voluto ascoltare. Eppure è successo, ed è una prima volta che ha lasciato tutti sgomenti e preoccupati per la dinamica e l’efferatezza dell’episodio, per lo più commesso ai danni di una persona anziana.
«Oggi sono andato a rifare la carta d’identità in Comune, adesso dovrò recuperare anche la tessera sanitaria che mi hanno portato via quei due, ma sono tranquillo, io continuo il mio lavoro». Erano quasi le 3 del mattino di domenica scorsa, quando uno sconosciuto ha suonato al citofono dell’albergo chiedendo una stanza, perché era bloccato dall’auto in panne. Si sono presentati in due, e senza fiatare hanno scaraventato a terra il povero Pedroncelli che si è ritrovato a testa in giù con il ginocchio del rapinatore che premeva sul collo. Hanno frugato nelle tasche, finché hanno trovato il portafogli che hanno portato via, non prima di aver menato un altro calcio alla vittima, rompendogli una costola. A quattro giorni dal fatto, l’albergatore originario di Piantedo, ma da oltre 50 anni titolare dell’hotel Stelvio di Delebio, sembra aver superato lo choc, tant’è che da dietro il bancone continua a preparare caffè, a parlare con i clienti, mentre la processione di amici e parenti che chiedono di lui, da quando si è sparsa la notizia, è inarrestabile.
«Ti ho visto sul giornale - dice una nipote - non lo sapevo, zio d’ora in poi dovrai essere più prudente». Glielo ripetono in tanti, Pedroncelli sorride, annuisce e risponde: «Sì farò quello che posso, ma sono i rischi del mestiere». Dice di stare meglio, ogni giorno che passa le ferite fanno meno male. Tra qualche giorno dovrà presentarsi in ospedale per un controllo.
Sul fronte delle indagini, intanto pare che non ci siano grosse novità, almeno per il momento. I carabinieri hanno effettuato i rilievi, prelevando anche le impronte digitali dell’imprenditore che saranno confrontate con le altre raccolte nella reception dell’albergo, dove la telecamera ha ripreso tutta la scena. Mercoledì sono stati sentiti anche gli ospiti dello Stelvio. I profughi, circa una quarantina e gli altri clienti, per capire se qualcuno abbia visto o sentito qualcosa e può fornire elementi utili all’individuazione dei responsabili che parlavano dialetto, ma che probabilmente, stando a quanto sostiene Pedroncelli, potrebbero essere stranieri. «L’albergo è pieno, stiamo lavorando molto, ci aspettiamo altre persone per il fine settimana delle cantine, i carabinieri mi hanno detto che li prenderanno, ci vorrà un po’ di tempo, ma io sono fiducioso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA