Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 23 Dicembre 2016
Disagi e polemiche sui botti nei tunnel
Sul campanile spazio a una centralina
Incontro a Civo tra amministratori, residenti e azienda costruttrice della nuova statale. Fornite rassicurazioni sulle distanze di sicurezza, richieste eventuali relazioni sui danni causati.
Rumore, vibrazioni dei muri, notti difficili a Santa Croce e Selvapiana, nelle case alte sopra Morbegno. Case che sono in comune di Civo, quelle della frazioni meridionali del paese più vicine alle due entrate della galleria in costruzione “Selvapiana”, quella che guarda verso Campovico e quella che dà verso Traona.
Si erano lamentati per le esplosioni i cittadini delle frazioni retiche di Morbegno, Paniga, Campovico e Desco che il tunnel e il tracciato della nuova tangenziale lo «hanno alle spalle», ora temono gli abitanti di Civo, che ci «dormono sopra».
Si è svolto sabato al bar “Salottino” a Santa Croce di Civo l’incontro tra amministrazione comunale, abitanti e referenti tecnici della ditta Cossi, l’impresa che sta realizzando il secondo tratto della nuova strada statale.
Si lavora in galleria e le esplosioni vengono avvertite da tanti che risiedono in quella zona, con inevitabili disagi e conseguenti proteste. «Nelle ultime settimane – ha rimarcato il sindaco di Civo Massimo Chistolini – i brillamenti delle cariche all’interno del tunnel per gli scavi sono avvenute di notte e senza preavviso. Creando molta preoccupazione tra la popolazione».
«Le segnalazioni si sono ripetute – ha ricordato –, abbiamo subito segnalato gli episodi agli enti e alle autorità competenti: l’Anas, il gestore della rete stradale, l’Arpa, agenzia regionale per l’ambiente». «La popolazione – ha ricordato sempre il primo cittadino – segnalava non solo il ripetersi dei forti boati che li svegliavano alle tre di notte. Lamentavano anche le forti vibrazioni che scuotevano le pareti: la preoccupazione è diventata crescente».
Sabato pomeriggio a Santa Croce di Civo sono venuti a fornire spiegazioni ai residenti i funzionari e tecnici della Cossi. Da loro le prime rassicurazioni. «Non esistono motivi di preoccupazione – ha chiarito l’impresa – tra le case e i luoghi dove avvengono le esplosioni la distanza è rilevante, ci sono almeno 200 metri. Ma la percezione umana del botto, visto che si lavora anche di notte, è un’altra cosa».
Ci si è confrontati e la riunione si è conclusa con la decisione da parte dell’impresa costruttrice di installare sul campanile della chiesa di Santa Croce un apparecchio di rilevamento «per monitorare ambiente e ripercussioni dell’attività di scavo»: al momento i dati che si hanno sono empirici.
Si inizierà con questa mini centralina di monitoraggio per cercare di capire che «impatti stia subendo Civo». Altro capitolo, l’attenzione alla rilevazione di eventuali danni murari oppure alle cose. Esclusi eventuali danni alle persone, ha ribadito il sindaco «Cossi chiede che si facciano delle relazioni su eventuali beni danneggiati, questo vale sia per le proprietà private sia per gli edifici pubblici. Così da aprire eventuali pratiche di sinistro». L’amministrazione allerterà anche la cittadinanza via Whatsapp in caso di “brillamenti di mine improvvisi”.
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